Scheda numero due. PROFILO ALLEVATORI

Antonio Gioia

1° PARTE – VARIE

1.  Nome, Cognome, eta’, nickname Antonio Gioia, 46 anni, Antonio Gioia 2.  Da quanti anni si dedica all’ acquariofilia ? il primo acquario l’ho auto costruito nel 1984, diciamo però che sono 7 anni che ho ripreso ad armeggiare in modo più serio 3.  Da quanti anni alleva discus ? poco più di 5 anni 4.  Quante vasche dedica all’ allevamento e per quale litraggio totale ? attualmente circa 18 vasche per 3500 litri  escluso la stabulazione,  l’impianto una volta completato sarà circa il doppio di oggi 5.  Quante coppie certe possiede? Al momento ho 9 coppie certe 6.  Quanto tempo (ore) dedica settimanalmente alle vasche ? circa 25 ore 7.  Dove si trovano le vasche e l’ attrezzatura dedicata all’ acquariofilia ? In un’apposito locale dedicato e attrezzato allo scopo

2° PARTE – ALLEVAMENTO E TECNICA

8.  Quale sistema di filtraggio utilizza nelle sue vasche ? Riproduzione, accrescimento, allevamento in tutte le vasche ho il classico filtro interno biologico 9.  A quale temperatura mantiene i suoi discus ? Riproduzione, accrescimento, allevamento Riscaldo l’ambiente pertanto non c’è differenza fra le varie vasche sono tutte mediamente ad una temperatura di 29° 10. Consiglia un numero minimo di discus in vasche d’ allevamento ? (Non risponde, NDR) 11. Indichi la quantita’ d’ acqua media in litri per ogni soggetto in vasca d’ allevamento (Non risponde, NDR) 12. Se possibile indichi il volume del filtro o massa filtrante per ogni esemplare di discus in vasca. I Filtri dei vasconi di allevamento da 360 litri hanno un volume di circa 38 litri, nelle altre vasche di riproduzione da 120 litri il volume scende a 26 litri 13Preferisce allevare in vasche spoglie oppure in vasche con arredi ? (Trochi, rocce non calcaree, Fondo) Assolutamente spoglie 14. Allestisce vasche con discus piantumate ? No 15. Utilizza sistemi di sterilizzazione ? se si quali e perche’ ? no

3° PARTE – ACQUA

16. Indichi i valori medi nelle vasche di riproduzione, accrescimento, allevamento (PH, KH, NO3, PO4, COND.) valori medi:

  • riproduzione ph 6,2/ kh 1/no3 max 25/cod ms 150
  • accrescimento ph 7,5 /kh 9/ no3 25/max  50- cond 450
  • allevamento ph 7,0/ kh 6/ no3 25/max 50 – cond 350

ripeto valori medi, ad esempio nell’accrescimento variano a seconda della fase comunque evito che superino i valori massimi 17. Indichi la per percentuale d’acqua cambiata e ogni quanti giorni ? Riproduzione, accrescimento, allevamento In riproduzione sino al nuoto libero neanche una goccia poi inizio con brevi sifonature a giorni alterni , nell’accrescimento  dipende dalla fase, nell’allevamento circa il 5% giornaliero 18. Utilizza qualche sistema di trattamento o filtrazione per la preparazione dell’acqua? Quale e perché ? Una semplice porosa o un filtro ad aria  per mantenerla in movimento 19. Di consueto stabula l’acqua in serbatoi prima del cambio ? Se si per quanto tempo? Si uso serbatoi ma delle vasche ,‘ la stabulazione minima è di circa 5 giorni 20. Utilizza biocondizionatori e/o sostanze per variare i valori dell’acqua Si talvolta uso dei sali 21. Come combatte l’eccessivo aumento di sostanze azotate o fosfati? Non è un problema per me, con la gestione dei cambi riesco facilmente a risolvere

4° PARTE – RIPRODUZIONE

22. Lascia che le coppie si formino spontaneamente o le combina a suo piacimento? Entrambe le modalità 23. Con quale criterio sceglie le coppie da riprodurre? La cosa importante nella scelta delle coppie è avere quante più notizie sulla genetica dei soggetti, per il resto le scelgo in base ai parametri che mi indica il mio gusto personale 24. A che età impegna le coppie in riproduzione? Non prima dei 15/16 mesi 25. Per quanto tempo viene “sfruttata” una coppia in termini di riproduzione? Non do un tempo limite, ho avuto coppie che dopo 3 anni di riproduzione deponevano e fecondavano in maniera più che soddisfacente 26. Per quanto tempo fa riposare la coppia e dopo quante riproduzioni? faccio riprodurre la stessa coppia massimo due volte di seguito il tempo di riposo varia in base all’esigenza dei pesci, talvolta anche parecchi mesi 27. Qual’è l’intervallo di tempo in anni di massima fertilità della coppia? Da due a cinque anni 28. Ha mai usato la torba per acidificare l’acqua durante una riproduzione? Si, in passato 29. Utilizza sistemi di stimolazione alla deposizione? Se si, quali? talvolta ho stimolato effettuando cambi con acqua leggermente più fredda, ma generalmente mi limito solo a creare le condizioni ideali (valori dell’acqua) attendendo che i pesci facciano tutto da soli 30. Accoppia solo esemplari della stessa colorazione di base? Non sempre 31. Indichi il volume medio delle vasche da riproduzione e il motivo della scelta Al momento ho 12 cubi da 125 litri cadauno, sono vasche versatili e utili anche al primo accrescimento 32. Ha esperienze di riproduzione in artificiale? Se si, potrebbe illustrarle? I discus non li ho mai voluti riprodurre in artificiale,(con altri pesci l’ho fatto e lo faccio più volte), forse più in là per ora non voglio privarmi dello spettacolo delle cure parentali, come appassionato non ho l’esigenza di farlo. 33. Con quale frequenza sifona la vasca di riproduzione? Sino al nuoto libero non sifono, in seguito a giorni alterni ma sino a quando sono piccoli gli avannotti solo pochi litri 34. Utilizza qualche sostanza o sistema per combattere l’ammuffimento delle uova? ne ho sperimentati tanti di metodi, attualmente presto attenzione ai valori dell’acqua e alla carica batterica presente in vasca. 35. Dopo quanti giorni dal nuoto libero effettua il primo cambio e in quale percentuale? circa una settimana , pochi litri di sifonatura 36. Utilizza sistemi per proteggere le uova da eventuale “cannibalismo”? Se né ho la necessità metto una rete , ma questo problema l’ho avuto solo di rado e con coppie alle prime armi 37. Quanto tempo lascia la coppia con la prole nella vasca da riproduzione? Circa 25 giorni 38. Le capita di dover separare uno o più genitori dalle larve? Raramente mi è capitato 39. Dopo quanti giorni dal nuoto libero somministra naupli di artemia? 4 giorni 40. Illustri come alimenta le larve nel primo mese di vita con quantità e numero di somministrazioni nelle prime due settimane solo naupli di artemia anche otto-nove volte al giorno, poi inizio a svezzare i piccoli alternando all’artemia del pastoncino e granulato fine 41. Utilizza pastoni a base di carne o pesce per la crescita degli avannotti? Se si, con quale base? Si, essenzialmente cuore di bue 42. A quale età inizia a svezzare i piccoli con mangime secco? Intorno al ventesimo giorno 43. A quale età inizia ad indurire l’acqua delle vasche d’accrescimento? Dopo circa 15 giorni dal nuoto libero, ma molto gradatamente 44. Con quali criteri suddivide la nidiata degli avannotti? Inizialmente in base alla taglia 45. Effettua trattamenti medicinali sugli avannotti? Solo se sono costretto

5° PARTE – MALATTIE

46. E’ favorevole o contrario all’uso di medicinali e/o prodotti chimici in vasca? Sono favorevole solo laddove strettamente necessario 47. Impegna medicinali a scopo di profilassi? Se si, quali e perché? Generalmente no, talvolta se con i nuovi pesci per evitare problemi causati dal trasporto uso dei blandi disinfettanti nella vasca di quarantena 48. Ha avuto casi di malattie? Se si, quali? Aimè si, ho combattuto contro i flagellati ma anche contro vermi delle branchie e dell’intestino. Per ora fastidiosi problemi di routine, spero che la mia esperienza nel campo si fermi qua. 49. Utilizza un microscopio? Il microscopio è uno strumento essenziale, io purtroppo non sono pratico e non ho avuto il tempo per dedicarmi ad imparare, quando non riesco a farne a meno mi rivolgo ad un amico che ha competenze specifiche 50. Pensa sia una cattiva abitudine mischiare discus di provenienze differenti? Se si, ci racconti in breve l’esperienza Ovvio che si, è il modo più facile per veicolare le maggiori patologie rischiando di mettere a rischio la popolazione residente e di modificare l’equilibrio che con tante difficoltà abbiamo creato in vasca. 51. Ha esperienze nel trattamento di vermi alle branchie? Se si, illustri il trattamento e la metodologia Ho usato con buoni risultati il neguvon, ma anche flubenol 15% e per brevi bagni il permanganato di potassio. Le dosi sono quelle usuali 52. Ha esperienze nel trattamento delle parassitosi intestinali e/o anche detta “malattia del buco”? Se si, illustri il trattamento e la metodologia Metrodinazolo (principio attivo puro) 5 gr per 100 litri in combinazione con 3 gr. Di Magnesio solfato, Il trattamento dura 5 giorni poi effettuo un sostanzioso cambio dell’acqua e ripeto il trattamento dopo 3 giorni. 53. Ha mai effettuato trattamenti di termoterapia con innalzamento della temperatura a 32° o piu’? Indichi le sue esperienze/risultati Si uso spesso la termoterapia ho avuto buoni risultati nei casi in cui il pesce mostrava i primi sintomi d’ inappetenza 54. Ha mai effettuato trattamenti con sale da cucina? Se si, con quale metodologia e risultato? Si Laddove era necessario una disinfezione blanda 55. Ha mai effettuato trattamenti con acriflavina? Se si, con quale metodologia e risultato? Ottimo medicinale nei casi di tricodina o costia ecc ecc, soluzione base 1,5 gr in un litro di acqua di osmosi, 4 ml di soluzione base per ogni litro di acqua d’acquario, il trattamento lo protraggo per tre /quattro giorni 56. Ha mai effettuato trattamenti con blu di metilene? Se si, con quale metodologia e risultato? È utile per una disinfezione leggera, efficace in casi di saprolegnosi leggera, lo uso molto di rado 57. Ha mai effettuato trattamenti con verde di malachite? Se si, con quale metodologia e risultato? Talvolta l’ho usato ha le medesime caratteristiche del blu di metilene, ne faccio volentieri a meno essendo cancerogeno. 58. Ha mai effettuato trattamenti con antibiotici e/o metronidazolo? Se si, con quale metodologia e risultato? Ho già parlato sopra del metrodinazolo, in passato ho usato degli antibiotici per combattere infezioni interne e non solo, ho ottenuto risultati differenti a seconda del problema con cui mi sono misurato. 59. Ha mai effettuato trattamenti con ipoclorito di sodio (amuchina)? Se si, con quale metodologia e risultato? No non ne ho mai effettuati 60. Ha avuto esperienze con altre patologie? Descriva la patologia/sintomi e l’intervento/risultato(nessuna risposta)

6° PARTE – ALTRE

61. Come giudica il livello dell’acquariologia italiana? Rispetto ad altre nazioni anche europee siamo ai primordi ma ci sono ottimi segnali che fanno ben sperare. Come sapete sono stato nel team di Napoli Aquatica 2010, ho osservato attentamente i discus in gara, chi è venuto al Jambo 1 di Trentola può confermarlo, ho potuto constatare che c’erano degli ottimi soggetti portati in gara da allevatori italiani. Credo che sia un buon inizio

62. Come giudica il livello di disponibilità e qualità del mercato “discus”? Il settore è in crescita continua nonostante la crisi,gli appassionati, anche grazie ad internet, hanno affinato il gusto e molti negozianti / allevatori professionisti hanno mostrato una reattività e una capacità ammirevole nel cercare di accontentare le richieste sempre più pretenziose dei loro clienti.E’ sotto gli occhi di tutti come rispetto al recente passato sia più facile reperire discus di buona qualità e anche di nuove varietà 63. Esprima un’opinione riguardo la qualità e difficoltà d’allevamento dei discus asiatici Io pur essendo un profondo estimatore delle linee classiche di provenienza tedesca non sono insensibile a molte varietà asiatiche. Pertanto ho nelle mie vasche molti soggetti provenienti da quel continente, devo dire che in genere non ho avuto grossi problemi di allevamento. Oggi l’Asia è rappresentata dai più importanti allevatori mondiale, i pesci riprodotti da questi grandi nomi sono di assoluta qualità, non dobbiamo commettere l’errore di generalizzare facendo di tutta l’erba un fascio. 64. Esprima un’opinione riguardo la qualità e difficoltà d’allevamento dei discus europei Come dicevo sopra, pur con le dovute eccezioni, sono un’estimatore delle linee classiche di provenienza tedesca, mi riferisco a quei magnifici rosso turchesi che oggi si trovano con estrema con difficoltà, Putroppo negli ultimi anni i discus europei spesso provenienti da nazioni dell’est non hanno nulla in comune con quelle linee, da queste nazioni arrivano soggetti di scarsa qualità per nulla facili da allevare a causa delle patologie di cui sono portatori.

Ringraziamo Antonio Gioia per averci aperto le porte virtualmente della sua serra, e auguriamo ad Antonio di continuare e coronare i suoi sogni, perché persona esperta e disponibile ad un dialogo con gli acquariofili.


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