..pensate a quanto vi sto per raccontare.

Foto credit: Nature.com

E’ lungo tra i tre e i cinque centimetri, è affusolato e deve il suo nome, zebrafish o pesce zebra, alle strie orizzontali gialle ben visibili sul fondo nero-bluastro. Il piccolo pesce sta acquistando sempre maggiore importanza per lo studio delle cellule staminali, tanto che l`Insubrias Biopark ha acquistato 36 vaschette di pesce zebra per approfondire la ricerca in tale ambito. Lo zebrafish (Danio rerio, o Danio sp.) è un organismo modello nella ricerca biologica perche’ l`animale, poco esigente e di facile mantenimento in vasca, si riproduce con notevole frequenza con piú di 200 uova per ciascuna deposizione, e ció permette di disporre rapidamente di un gran numero di esemplari. Il pesce zebra rappresenta solo uno dei filoni di ricerca sui quali si articola l`accordo siglato tra Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita (Fiirv), polo di ricerca medico-scientifica di Gerenzano con sede all`Insubrias Biopark, e gruppo San Donato Foundation, fondazione nata per alimentare e sviluppare la ricerca. Inoltre lo studio di embrioni di Danio rerio, lo zebrafish onnipresente negli studi di biologia, ha permesso di osservare per la prima volta l’inizio del flusso sanguigno in un organismo, processo che coinvolge migliaia di cellule e rappresenta qualcosa di più che il semplice battito del cuore. Gli eritrociti (globuli rossi) dell’embrione del Danio, rimangono adesi alle pareti vascolari, finchè il plasma non raggiunge la giusta fluidità e non sono effettivamente maturi. Quando i due momenti di maturazione si combinano, la proteolisi controlla quali delle cellule dell’apparato circolatorio dovranno entrare in circolo, e un enzima della proteasi noto come ADAM8, taglierà il nastro del via ad un nuovo piccolo cuore che pomperà infinite volte. Inoltre, la trasparenza delle uova fecondate e degli embrioni, che si formano in sole 72 ore dalla fecondazione, è tale da rendere evidenti tutte le fasi dello sviluppo embrionale, per cui il pesce zebra è usato come modello in studi sulla biologia dello sviluppo.

Il Danio rerio in grado di autorigenerare tessuto cardiaco Una caratteristica dell`animale è, inoltre, la capacità di rigenerare spontaneamente il tessuto del cuore, quando asportato parzialmente o danneggiato. L’osservazione del comportamento delle cellule cardiache danneggiate nel pesce della specie Danio rerio, o pesce zebra, ha permesso ai ricercatori del Duke University Medical Center di formulare alcune ipotesi di lavoro per indirizzare la ricerca clinica verso una migliore terapia degli esiti di un attacco di cuore. Nel corso della ricerca effettuata su Danio rerio è stata utilizzata una tecnica in grado di rendere fluorescente l’attivazione del gene gata4, cruciale per la formazione del tessuto muscolare nella fase embrionale. Si è così riscontrato che la fluorescenza appariva solo quando veniva prelevata una piccola sezione di cuore ed esclusivamente in una sottopopolazione di cellule cardiache sulla parete esterna dei ventricoli. Alcune di queste cellule vicine al sito di rimozione infine proliferano e vengono integrate nella ferita, sostituendo il coagulo di sangue. Servirà, questa lettura, a farvi amare maggiormente un piccolo pesce. La prossima volta che lo vedrete in una vasca..sono sicuro che ricorderete il sacrificio che fa, non solo per movimentare le nostre vasche, ma anche per la ricerca a beneficio dell’uomo


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