La locandina dell'eventoCome al solito la passione riesce sempre a fare centro! Anche questa iniziativa, promossa e organizzata dal DiscusPortal, insieme a “Le Onde” e l’Associazione Italiana Ciclidofili, è riuscita nell’intento, direi al 1oo%. Promuovere uno spaccato di sociale, in  un contesto indubbiamente suggestivo con personaggi eccezionali e un’affluenza (ovviamente) direi gratificante. Ma sono sempre stato dell’avviso che crederci, soprattutto da spettatore, quando qualcuno ti offre l’opportunità di arricchire il tuo bagaglio culturale, vuol dire riuscire e far riuscire negli intenti. Noi del DiscusClub2.0 siamo stati lì, perché conoscendo i ragazzi che gestiscono il DiscusPortal, non poteva non essere una mossa intelligentemente studiata per dare alle gente informazioni sfaccettate in maniera anche abbastanza innovativa, perché subito dopo i ‘convenievoli’, dall’inizio dei lavori alla fine, tutto si presentava e veniva presentato eccellentemente. Era una bella sensazione sapere che oltre 135 persone (mi riservo di dire che forse sto abbassando la cifra effettiva di astanti) presenti alla cascina Cà del Facco, Salvirola (Cr), splendida cornice elegante e campestri allo stesso tempo, erano tutte lì per lo stesso motivo: onorare l’impegno profuso dal Discusportal, ascoltare Eric Hustinx (il più grande importatore di pesci tropicali amazzonici d’europa), Mauro Natali, direttore dei centri ittiologici di Perugia, e la visita a ‘Le Onde’, di Gianni Ghezzi, negozio/vivaio/serra fuori dagli schemi indubbiamente sia per la gestione e la gradevole e funzionale presentazione estetica, ma soprattutto per le specie di ciclidi, loricaridi e molto altro che non siamo riusciti a visitare a causa della non modica affluenza di gente che dopo i lavori e il pranzo inevitabilmente si è diretta verso i locali.
Noi siamo arrivati prestino, ma non ci dispiaceva perché comunque la cornice dell’agriturismo era un bellissimo vedere, e onestamente la cordialità del personale mista ad un’alba propiziatoria..beh, era tardi, ma presto per l’inizio lavori. Dopo aver salutato tantissime persone che conoscevamo già, e alcune che si sono poi rivelate splendide (Matteo Paolieri, Ivano Corti, Gianni Ghezzi di “Le Onde”, Eric Hustinx e Mrs Hustinx, le guest stars, e un welcome a base di dolcetti, inizia la conferenza di Natali sull’aspetto sociale dell’Amazzonia. Il Dr Natali, per quanto allegorico e con il potere di sdrammatizzare quanto veramente è drammatico, è riuscito a mal celare i drammi che in Amazzonia sono quotidianità, legati allo sconvolgimento ambientale, che è riuscito a defraudare la biodiversità e i Caboclos dei loro stessi mezzi e delle loro stesse fonti di sostentamento, e il dottore stesso non si trovava lì da turista, ma per ristudiare un sistema di coltura ittica che servisse non solo alla fauna del posto, ma anche alle popolazioni autoctone a ritrovare un equilibrio che in pochissimi secoli abbiamo distrutto quasi senza punto di ritorno. Adesso si punta a ricostituire le popolazioni di Arapaima gigas, e se si trova in Amazzonia è per portare il suo contributo scientifico all’uopo. In chiave allegorica ci presentava l’Amazzonia con felice amarezza, o con amara felicità, rendendo l’argomento interessantissimo, e facendoci persino dimenticare che tutti bramavamo di sentir parlare di discus…c’è stato anche quello, ma è stata una grande sfida quella del Dr Natali di presentarsi con argomenti che non trattassero l’allevamento o la cattura dei discus ad una densa platea di allevatori amatoriali, appassionati, curiosi e acquariofili senza annoiare. E c’è riuscito.

Mauro Natali

Era l’impegno per il sociale che lui aveva sposato insieme ad un vescovo che lo aveva convocato per ripopolare alcune anse- Non è stato spietato, è stato diplomatico, divertente ma realista. Una persona che non conoscevo e posso dire di rilevante spessore. Spero vivamente di rincontrare per altri congressi. Bisogna sapere che oltre alle nostre passioni, Il Rio Mar andrebbe gestito e salvato perché in primis le cose vanno veramente male, e perché il male che l’umanità sta facendo a quelle terre baciate dal Creatore se lo ritroverà  contro. Inesorabilmente. Non sono stati usati questi termini, ma come presentazione di un suo spaccato di operatività (con un sottofondo registrato in piena foresta amazzonica), che ci ha restituito in maniera elegante, non allarmistica ma accorata, questo invito a porgere la nostra attenzione a questi temi. Gli aneddoti legati alla sua permanenza in terra amazzonica insieme al Vescovo, i dati ambientali che ha illustrato e la carica di umanità che trapelava quando descriveva la vita delle popolazioni di indios lo ha reso indubbiamente unico in un contesto che si è rivelato fertile anche per assorbire queste nozioni che non possiamo far finta di ignorare, o che possiamo ignorare fino ad un certo limite. Ringrazio vivamente il Dr Natali per il contributo che ha reso alla giornata. Le immagini in una gallery:
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Pausa sotto il gazebo davanti al laghetto artificiale, chiacchiera con la mia amica secolare Livia Giovannoli, Eric Hustinx e i miei amatissimi compagni di avventura web, sguardo verso la “folla” di appassionati che sono un patrimonio per la nostra attività acquariofila, e la parola passa a Eric Hustinx.
Eric Hustinx importa pesci tropicali da circa quindici anni, ma per riuscire a regalare sempre il meglio ai suoi clienti (di tutta Europa) fin da sempre ha deciso di seguire in prima persona le esportazioni, creandosi la sua stazione di raccolta discus, recandosi insieme ai pescatori negli areali in cui sono presenti i discus che lui ama maggiormente, e ci spiega con toni altamente diplomatici quanto è controversa la situazione in Amazzonia, e di quanto sia importante affidarsi alle persone che sono devote a questo lavoro-mestiere, e soprattutto..perché.
Eric Hustinx
Eric Hustinx ha la classica ‘aplomb’ fiamminga, modesto ma autoritario, parla perché racconta, non suppone ma delibera. Quando parla Hustinx non sfoggia quel che pensa ma quel che vive e che ha vissuto, e quando comincia a illustrarci il suo percorso di allevatore, esportatore e poi importatore per trasformarsi in negoziante, ci rendiamo conto che abbiamo davanti un grande uomo, dal carisma eccezionale. Non parla del commercio come un commerciante ma come una persona analitica, presenta le varie divisioni  di areali di suo interesse, uniche anche come suo raggio di pesca, pro e contro di qualsiasi aspetto (commerciale, da esportatore ecc..), e infine i discus, dai Green Royal Spotted, agli Nhamundá, Cuipeuá, Amanhà, Alenquer, suddividendo le provenienze, le varianti cromatiche per provenienza secondo le sue esperienze dirette, i vari metodi di pesca, il tortuoso tragitto dei discus prima di arrivare alle nostre vasche, l’imballaggio, i limiti e la sopravvivenza, molto poco del suo negozio (onestà intellettuale?), ma molto della sua attività che si dipana tra l’Amazzonia e il Belgio, da quando ha messo la sua prima pietra del suo primo punto di esportazione in Amazzonia (detestava le condizioni igieniche dei locali commerciali da cui si riforniva) ai giorni nostri, che lo vedono anche conferenziere, seppure ancora molto timido, ma una timidezza sana, che fa da garante alla sua immensa professionalità e disponibilità.
E giù con slide che illustravano pesci che strappavano delle ‘ola’ agli astanti, e che lui timidamente faceva vedere dopo la cattura, e dopo tre settimane in vasca- Incredibile. Penso che un Hustinx così non lo ritroveremo facilmente. Io li ho amati i coniugi Hustinx. Alcune foto..
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Pranzo che meritava almeno un sette, i miei immensi colleghi con cui sto ormai da un anno condividendo gioie e dolori, ovviamente discus di discus, e dopo pranzo due chiacchiere col Francesco Penazzi, uno degli amministratori del DiscusPortal, che ci chiedeva se tutto era di nostro gradimento…e dopo qualche minuto via verso “Le Onde”
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A “Le Onde” ci aspettavano i discus di Hustinx, uno scenario di vasche immensamente belle, animali tenuti come i delfini dei reali..sembrava più il regno di un ricco acquariofilo che un negozio di vendita.
Tutto spettacolare, nemmeno un pesciolino morto nelle vasche, ciclidi provenienti da tutti  i continenti, alcune specie mai viste da nessuno se non nei ‘sussidiari’ di acquariologia, e il grande Eric che mi ha aiutato a scegliere i miei discus (non dovevo prenderne).
Alcune foto…
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E’ stato quello (ore 17-18) il compendio di una giornata a dir poco meravigliosa, che ci ha visti davvero emotivamente e fisicamente coinvolti in qualcosa che spero si ripeterà, perché ci ‘motivano’ e con gusto. Lascio spazio ad altre foto che illustrano negozio, vasche, appassionati e pesci. Tutti animali di rara bellezza…anche se  mi chiedo: ma se realmente riuscissimo a capire che nel 90% non sono animali (solo) belli, ma animali che sono tenuti bene, quanto contributo potremmo offrire al nostro hobby?
Io devo concludere ringraziando il DiscusPortal e la loro ‘macchina’ organizzativa per la squisita ospitalità, augurandomi che tali eventi possano susseguirsi senza sosta, perché credetemi il virtuale fin’ora non è riuscito a sostituire l’impatto vis a vis con le persone che hanno come missione la cultura acquariofila. Tutto scorre, tutto passa, ma la ricchezza di questi giorni rimane per sempre, e non solo in semplici sbiadite foto digitali, ma nella memoria delle persone che hanno vissuto la ricchezza offerta da questi bellissimi confronti
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Noi del DiscusClub ringraziamo di cuore tutti coloro i quali hanno reso possibile un momento di aggregazione così speciale.
La gente:
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