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prevenzione e quarantena


tony81

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trattereste per esempio una coppia certa prima della deposizione per evitare scambi di patogeni con le uova e i futuri avannotti?

oppure nel caso di acquisto di un nuovo discus lo trattereste o meno per evitare contagi coni vecchi inquilini?

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Da qualche parte nel forum c'è una risposta abbastanza caustica che mi diede Andrew Soh, quando gli chiesi come mai per lui è prassi trattare indiscriminatamente tutte le coppie prima delle riproduzioni, come descrive nel suo libro "The Naked Truth". Mi sembrava a tratti assurda questa procedura, che va ovviamente contestualizzata, ma che butta in realtà un occhio oltre quello che uno pensa li per lì, ossia ai futuri pesci, alle ridotte morie se i genitori non hanno carichi parassitari elevati ecc...

Ecco, fondamentalmente penso che i pesci tutti vanno quarantenati, per almeno 35-40 gg, giusto il tempo di capire se stanno bene, per le prime settimane, ma la vera prova del nove la si ha quando si mettono insieme pesci già in casa e pesci di acquisto fresco. Il momento cruciale è quello, anche se i due ceppi stanno nella stessa casa ma separati per un anno. In banco di prova è il cross vero e proprio.

Ci sono quindi a mio avviso almeno due fasi della quarantena:

quella fine a se stessa: vedere se i nuovi stanno bene, se mangiano e se si adattano ai parametri canonici che utilizziamo per tutti i nostri animali (al netto di ogni progetto riproduttivo ecc..)

quella che è il banco di prova vero e proprio: l'incontro dei due ambienti: nuovo e presente. A quel punto possiamo capire se c'è andata bene o meno, perché ci sarà un crossing di anticorpi e di batteri, o parassiti. Da quel momento capiremo se dobbiamo immediatamente trattare, se trattarli insieme, o dividerli per capacità di reazione: forti coi forti, deboli coi deboli, per dedicare a l'uno e all'altro l'attenzione corretta.

Per rispondere. Se tratterei le coppie? Se sono cresciuti da me penserei più a tenere le vasche da riproduzione sempre linde e pinte, con fondo rigorosamente sifonabile senza belletti e senza nulla, e solo esemplari sani formerebbero coppie.

Per gli altri casi: le mie non quarantene le ho sempre pagate....a rate e in ritardo, ma sempre pagate le leggerezze commesse.

Non esiste una spregiudicata compatibilità di ceppi. Ci vuole cu**o, e lì dove non c'è, ci vuole coscienza e spirito di osservazione elevato.

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Io sto' ancora pagando le conseguenze di una non quarantena fatta ai selvatici. Non introdurro' mai piu' pesci se non prima osservati a dovere. Per quanto riguarda la coppia non la tratterei preventivamente se messa direttamente sola in un cubo , ma solito discorso di osservazione .

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Sono d'accordo anche io per l'osservazione e basta. (naturalmente parliamo di pesci sani in acquisto o apparentemente tali)

Per le coppie non le abbiamo mai trattate in serra prima delle ripro, e i risultati sono stati ottimi ugualmente, il discorso di base è costanza, tenere i pesci in vasche pulite e alimentarli in maniera da non provocargli carenze, che con lo stress delle ripro possono portare a accenni di patogeni latenti.

:-)

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Anch'io ho pagato a caro prezzo l'assenza di quarantena per dei wild.

Mi sono promesso di non inserire mai più un pesce, anche se preso dallo stesso importatore, senza una quarantena e protocollo della sera.

 

 

Per una coppia penso che farei una prova la prima volta per vedere come va e se è il caso di trattare per la prossima deposizione.

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la risposta caustica @@tatore..

Andrew Soh[/b]' timestamp='1295782959' post='20189'] Pensi che lavandosi quattro volte al giorno possa mettere al riparo l'uomo da epidemie ed eliminare tutti i batteri? Quindi vale lo stesso discorso per i discus...e peggio dal momento in cui i discus vivono 24 ore al giorno in acqua, e quindi solo frequenti cambi possono ridurre la carica batterica, ma non li eliminano definitivamente e tutti. Non so se stai trovando risposta alla tua domanda, ma il trattamento profilattico è ampiamente descritto nei miei libri...e non penso che vada qui riscritto completamente. Il trattamento, di base, coinvolge un fondamento chimico e se i dosaggi sono corretti si potranno eliminare completamente i parassiti che si vogliono eradicare, senza quindi dare alcuna opportunità di una ricaduta futura. I parassiti possono altresì sviluppare resistenza sia agli antibiotici che a trattamenti chimici.

 

io personalmente nn li tratterei in entrambi le situazioni:

  1. per la resistenza dei patogeni ai farmaci (ne paghiamo anche noi umani le conseguenze con l'uso spropositato di antibiotici)
  2. perchè secondo me pesci senza parassiti o altro dopo il trattamento nn esistono, ma ne convivono abitualmente sia con che senza trattamenti

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io la coppia non la tratterei se non noto alcuna moria nella prima covata, ma i nuovi arrivati li tratterei perchè anche se li asserviamo a lungo e non notiamo alcun problema appartente, nel momento dell'inserimento nella vasca di comunità potrebbero passare dei patogeni a cui loro sono resistenti e decimare la popolazione della vasca. Trattandoli preventivamente non si annulla il problema ma quantomeno si riduce.

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Il trattamento va fatto sia prima se necessario, non indispensabile, solo se necessario, deducendo se il caso da un'attenta osservazione, idem sui piccoli, essendo più deboli in genere dal mese di età qualche piccolo segnale di sofferenza lo mostrano, specie problemi branchiali.

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Scusate, se non ci sono controindicazioni perchè non farla e rischiare di fare danno?

 

 

 

Dipende che trattamento e che medicinali, considera che qualsiasi cosa usi debilita il pesce, perciò se non strettamente necessario no ne vedo il motivo, parlo di qualche mio caso, se una coppia mi ha già riprodotto diverse volte, ed i piccoli non hanno mai avuto problemi, perchè trattarla?

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carlo carciotto[/b]' timestamp='1354972071' post='70073'] Dipende che trattamento e che medicinali, considera che qualsiasi cosa usi debilita il pesce, perciò se non strettamente necessario no ne vedo il motivo, parlo di qualche mio caso, se una coppia mi ha già riprodotto diverse volte, ed i piccoli non hanno mai avuto problemi, perchè trattarla?
ottima risposta, non saprei cos'altro aggiungere.

Tanto per dire qualcosa (seppure @@carlo carciotto riassume bene in una frase), i farmaci hanno sempre conseguenze sulla fertilità dei pesci stessi, sull'apparato uro-genitale, sul fegato, sulla vescica ecc... e non è detto che, patologie latenti, si manifestino nell'immediato.

Per farla breve alla carlo: niente è indolore.

Ho anche letto che solo nel caso in cui si assiste ad una ripetuta e sistematica moria di avannotti allora è il caso di passare ad azioni preventive. Giusto!!! Molte volte si getta la spugna perché dal nuoto libero in poi i pesci si adagiano sul fondo e l'acquariofilo prima entusiasta, passa ad uno stato di scogli***amento unico. In quel caso vanno cercate le cause prima nei valori dell'acqua, e poi sull'unica fonte di propagazione patogena: i genitori.

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per la quarantena, c'è chi applica cure con il sale o l'aumento della temperatura o tratta con antibiotici addirittura, ma come spiegato tutto va ad incidere sugli organi interni come il fegato o i reni specialmente che smaltiscono il medicinale, un passo che potrebbe aiutare il sistema immunitario a riconoscere eventuali patogeni (batteri o protozooi) può essere un piccolo scambio delle acque di vasche differenti

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  • Risposte

    • Gio79
      Mi chiamo Giovanna e vivo a Udine, da un pò di anni mi sono appassionata al mondo degli acquari. Dopo le prime esperienze "basic" mi sono innamorata del mondo degli Oranda, più precisamente dei Shogun e testa di leone. E' stata una bella scuola per quanto riguarda ogni forma di malattia......attualmente ne possiedo otto, in salute, di circa 14 cm in un acquario dedicato unicamente a loro. Da settembre dell'anno scorso ho deciso di lanciarmi in una seconda sfida, Discus. Attualmente possiedo sei Stendker di taglia 12-14 cm. La maggiore difficoltà è stata quella di entrare in simbiosi con il loro carattere e timidezza (nettamente opposta agli oranda). Ho fatto buoni progressi .. spero di continuare così 🙂! Chiedo il vostro consiglio per una situazione atipica..uno dei Discus, fin dal primo giorno rifiuta ogni forma di mangime granulare (provati tutti) vuole solo artemia dalla mia mano!  Ho necessità di abituarlo come il gruppo a mangiare anche altro, sto valutando di dare solo il cibo che gli altri mangiano regolarmente (artemia, granulare all'aglio, spirulina + vitamine, original stendker granulato, askoll diet blu/rosso ..ecc..) e vedere se dopo qualche giorno di digiuno cede.  Cosa ne pensate? quanti giorni può stare senza cibo senza rischiare la salute? Inoltre due volte alla settimana doso Seachem Discus Trace perchè ho paura che mangiando solo artemia (imbevuta con vitamine o aglio) non abbia tutte le sostanze nutritive necessarie.  Spero mi possiate aiutare, grazie Giovanna 
    • Gattosilvestro
      Con la scusa vi mostra la coppia 😁
    • Gattosilvestro
      Allora spiego un po meglio la situazione  comprai 2anni fa circa 3 discus gia grandi di cui si era gia formata una coppia  li separai in acquario di comunita e anda tutto bene i piccoli dischi sono arrivati alla grandezza di un centesimo€ spostati in altra vasca piano piano sono morti tutti.decido di prendere un cubo solo per la coppia laddove hanno continuato a deporre moltissime volte ma senza risultati poi ho pensato di cambiare maschio (quello attuale) e depongono 1 volta a settimana dopo un po di mesi spoto tutto in acquari di comunita separati cn una reta e la trafila continua senza esito positivo  ora invece avendo a diposizione un 30o litri li ho spostati li dove la trafila continua puntuale ogni 7/10gg  stavo pensando di ricambiare maschio dato che con quello 1 volta era andata a buon fine  poi qualcuno sa dirmi che valori devo usare per far riposare la femmina che credo si stremata dalle continue covate spero do essere stato chioro e di non essermi dilungato saluti
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