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Carbone Attivo, Questo Sconosciuto....


Uso del Carbone Attivo  

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Salve a tutti, volevo chiederVI di approfondire il discorso sul carbone attivo, tutti ne parlano, molti lo usano pe rle sue proprietà di purificazione, ma alla fine, serve veramente? se si, qual'è la metodologia e la posologia corretta (secondo le vostre esperienze)? e in fine, che proprieta deve avere un carbone attivo per essere definito di buona qualità? il tutto arricchito con un sondaggio!!!!

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Purtroppo non ci è dato sapere ai fini della nostra dimensione acquariofila (dolce) quanto un carbone attivo può essere più efficace di un altro, nella sua azione di adsorbenza, che dovrebbe essere ad un senso: ossia, trattenere delle molecole di una certa grandezza senza nulla rilasciare. Alla fine della sua azione, potrebbe (anche per via delle alte temperature degli acquari tropicali) rilasciare tutto quello che fino a quel momento ha trattenuto. Questo è l'esatto opposto di quello che noi ci aspetteremmo.

In tutto questo, per quanto riguarda l'acquariologia dolce, ci sono dei carboni attivi disponibili in mille modi: in formato spugna, pellet, granuli, panni ecc... ma la validità del carbone attivo senza disquisire sulle marche, la vedo perfetta solo per i marini.

Il dolce con il carbone attivo fisso in un sistema/punto di passaggio di corrente è un dolce sterile, defraudato di elementi importanti quali fertilizzanti, oligoelementi (per chi li usa), biocondizionatori ecc... mentre nulla puote contro i nitrati, fosfati ecc... In pratica alla fine non serve a nulla in condizioni di mantenimento, di riproduzione eccc...

E' invece indispensabile per ripulire l'acqua destinata ai cambi, che contiene cloro, clorammine, metalli pesanti ecc.. e maggiore è il contatto dell'acqua con il carbone, maggiore sarà la sicurezza che abbiamo epurato sostanze tossiche.

 

In vasca tutti usiamo chi elementi per scurire l'acqua, chi la torba direttamente, e tannini plus acidi umici vengono tranquillamente trattenuti dal carbone attivo, vanificando il lavoro di tropicalizzazione che facciamo.

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ci sono anche molto discordandenze sul tempo che bisogna tenere il carbone.. c' chi dice al massimo 72 chi un mese.. c'è chi dice che non ha nessun tipo di controindicazione. . .

io so solo che quando l'ho usato non mi è servito un granché, forse perchè non l'ho messo ne posto giusto!

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E' sempre difficile dopo una cura fatta con diverse terapie stabilire se è stato quello o quell'altro metodo che ha fatto migliorare la salute dei pesci. Non so se è un caso , ma tre settimane fa circa stavo facendo delle cure per ristabilire i dischetti dopo un crash del filtro e dopo 3 giorni che avevo inserito il carbone, hanno cominciato a ristabilirsi. Come ripeto: può essere stato un caso, ma potrebbe anche essere che il carbone ha eliminato qualcosa di nocivo in vasca...

La qualita....boh??? Se è una sostanza naturale presa in natura , non so se ci siano grosse differenze tra una marca e l'altra...ma non ho elementi in mano per affermarlo: su questa questione Francois della Decasei ci potrebbe dare delucidazioni.

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Vi riporto la mia esperienza.

Personalmente ho utilizzato e per fortuna in passato, il carbone attivo direttamente in vasca, nel filtro. La sua proprietà di assorbire eventuali composti medicinali è aimè vera.

Tempo fa effettuai una terapia con dell'acriflavina per debellare ceppi di ectoparassiti (chilodonellosi, costia e trichodinosi) e terminata la stessa, l'acqua era di un verde molto intenso. Mi venne subito in mente di, parlo di almeno 6 anni fa, capire e testare la validità del carbone attivo. Quel verde, riconducibile all'effetto in vasca del principio attivo, non riuscii a toglierlo effettuando solo cambi d'acqua e nemmeno con % di cambio elevate, anche l'80%. A quel punto comprai il carbone attivo vegetale della blu line e dopo 48 ore l'effetto relativo al colore verde era sparito. Ho utilizzato un sacchetto della confezione e siccome dopo due giorni l'acqua era limpida, mi sono imposto un limite massimo di utilizzo: 72 ore.

Spero sia utile per qualcuno la posologia, ma spero allo stesso tempo che non dovrete utilizzare il carbone attivo dopo cicli di terapie effettuate.

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In vasca tutti usiamo chi elementi per scurire l'acqua, chi la torba direttamente, e tannini plus acidi umici vengono tranquillamente trattenuti dal carbone attivo, vanificando il lavoro di tropicalizzazione che facciamo.

 

Io infatti pensavo di usarlo nella fase di preparazione dell'acqua, dove prima della reale stabulazione l'avrei fatta passare du del Carbone attivo, e poi con la torba.... Cosa ne pensate? So che l'argomento è difficile e non esiste una regola, infatti volevo raccogliere dati, anche tra i più disparati!| :rolleyes:

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Allora..intanto il carbone attivo 'adsorbe' e non 'assorbe', per la capacita appunto di trattenere un determinato quantitativo di molecole, e solo di una determinata grandezza. Quasi tutte le molecole riconducibili a trattamenti farmacologici/principi attivi sono trattenute dal carbone attivo.

Immaginate una spugna (che però assorbe, ma giusto per dare un'idea) che finisce dentro un qualcosa o su qualcosa con un liquido. La viscosità e il quantitativo del liquido determinerà la durata dell'efficacia e la capacità. Una volta che il liquido su cui cade la spugna è stato tutto trattenuto, se vogliamo mantenere asciutto il piano o il recipiente dobbiamo togliere la spugna e via. In taluni casi la spugna potrebbe ributtare il liquido che ha trattenuto. Il problema del carbone è che, una volta arrivato alla saturazione, rilascia tutto quello che ha trattenuto.

Quindi stabilire quando si satura è pressoché impossibile. E' chiaro che se una vasca è particolarmente intrisa di farmaci ecc... meglio usarlo 5-6 giorni e poi via nel cestino. Non riutilizzarlo, non provare a rigenerarlo. Costa talmente poco che non vale nemmeno la pena fare le prove.

@ Andrea: sempre a monte dell'impianto.

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anche il carbone a le qualita diverse da marca a marca. una volta ho preso una confezione formato famiglia,non ricordo che marca, molto conveniente come prezzo. pero in un giorno tutta l'acqua del acquario era diventata nera. e anche io :dft007: .

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anche il carbone a le qualita diverse da marca a marca. una volta ho preso una confezione formato famiglia,non ricordo che marca, molto conveniente come prezzo. pero in un giorno tutta l'acqua del acquario era diventata nera. e anche io :dft007: .

..beh, ce ne sono altri che per il marino sono letali/letami perché rilasciano fosfati.

Qualsiasi carbone attivo, di qualsiasi marca va prima attivato, in acqua di osmosi, ma deve essere pregno e pulito. non si può inserire direttamente in vasca dalla confezione. :thumbsu:

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io lo uso solo per filtrare l'acqua di rete prima di immetterla in vasca anche se con la mia acqua di rete non ne avrei bisogno visto che non c'è cloro o metalli pesanti. Ho un filtro del brico.

Lo cambio da 1 a 2 mesi a seconda del tipo di carbone e quando mi ricordo.

 

Per attivarlo lo metto nel pre-filtro e poi ci faccio passare acqua bollente per qualche minuto finchè non smette di colorare di nero.

 

Peraltri utilizzi concordo in pieno con tato non va usato alla leggera in caso di eliminazione di medicinali dalla vasca, è da sostituire dopo qualche giorno.

 

Con i discus non ci vedo nessun utilizzo pratico perchè elimina molte sostanze che noi inseriamo aritificialmente in vasca, tipo i tannini gli acidi umici, gli oligoelementi ed i fertilizzanti per le piante.

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Non per qualcosa, ma infatti in tutti questi anni abbiamo trovato gli equilibri e gli oligoelementi giusti per far stare bene i discus, inclusi quelli naturali. Il carbone attivo vanifica perché epura tutto, indiscriminatamente.

Le regole sono sempre quelle di attivarlo prima (con l'acqua bollente è come rigenerarlo,e si rigenera così su scala industriale, quindi secondo me Enki ha dato una grande dritta), e di buttarlo quando si ha l'impressione che non riesce ad andare oltre come potere di adsorbenza.

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Allora..intanto il carbone attivo 'adsorbe' e non 'assorbe', per la capacita appunto di trattenere un determinato quantitativo di molecole, e solo di una determinata grandezza. Quasi tutte le molecole riconducibili a trattamenti farmacologici/principi attivi sono trattenute dal carbone attivo.

Immaginate una spugna (che però assorbe, ma giusto per dare un'idea) che finisce dentro un qualcosa o su qualcosa con un liquido.

Vero, c'è una sostanziale differenza tecnica.

La viscosità e il quantitativo del liquido determinerà la durata dell'efficacia e la capacità. Una volta che il liquido su cui cade la spugna è stato tutto trattenuto, se vogliamo mantenere asciutto il piano o il recipiente dobbiamo togliere la spugna e via. In taluni casi la spugna potrebbe ributtare il liquido che ha trattenuto.

Attenzione a definire il concetto di viscosità. Quest'ultimo legato soltanto ai profili di velocità delle molecole nei fluidi, non ha nulla a che vedere con la proprietà adsorbente del carbone e quindi della sua efficacia.

Il problema del carbone è che, una volta arrivato alla saturazione, rilascia tutto quello che ha trattenuto.

Quindi stabilire quando si satura è pressoché impossibile. E' chiaro che se una vasca è particolarmente intrisa di farmaci ecc... meglio usarlo 5-6 giorni e poi via nel cestino. Non riutilizzarlo, non provare a rigenerarlo. Costa talmente poco che non vale nemmeno la pena fare le prove.

Verissimo, è impossibile stabilire quanto possa durare, però il principio attivo in vasca solitamente si manifesta in qualche modo, o colorando l'acqua oppure rendendo la stessa con un fattore di densità alterato; in questo caso l'efficacia del carbone sta proprio nel renderla nuovamente cristallina, una volta avvenuto ciò lo si può anche togliere.

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Attenzione a definire il concetto di viscosità. Quest'ultimo legato soltanto ai profili di velocità delle molecole nei fluidi, non ha nulla a che vedere con la proprietà adsorbente del carbone e quindi della sua efficacia.

No, in termini di durata si però. Perché mentre la viscosità non pregiudica l'adsorbenza, vuole un tempo di contatto maggiore con il carbone, che nel frattempo potrebbe esaurirsi di altro e deve essere cambiato.

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Ma parli della viscosità o del fluido che vuole un tempo di contatto maggiore con il carbone?

Detto in modo alquanto scialbo e poco dettagliato, la viscosità non fa altro che indicare la resistenza allo scorrimento da parte del fluido, quindi non riesco proprio a trovare un legame con il carbone dal punto di vista fluidodinamico.

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Ma parli della viscosità o del fluido che vuole un tempo di contatto maggiore con il carbone?

Detto in modo alquanto scialbo e poco dettagliato, la viscosità non fa altro che indicare la resistenza allo scorrimento da parte del fluido, quindi non riesco proprio a trovare un legame con il carbone dal punto di vista fluidodinamico.

Ti do ragione su tutte le ruote....ma mi perdo facilmente. Mea culpa.

Cerco soltanto di approfondire rimanendo sempre a portata di lettore. Di fluidodinamica...che vuoi che ti dica? Cose che non so? Parliamo di efficienza di carbone attivo in presenza di alcuni composti. Ci rientro o sono andato fuori? :notfair:

E' vero che è scialbo e poco dettagliato, magari puoi approfondire te, Jamie. Ma in un topic in cui si parla dei liquidi e delle loro proprietà. Se riesci a trovarla anche qui una connessione col carbone attivo...l'apprezzerò.

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    • LorenzoBrigant3
      Valori ottimali ma due discussioni non mangiano e presentano feci bianche. ho fatto trattamento con flagelli cp senza beneficio. Ora ho preso anti fluke wormer avete esperienza nel trattamento con questa sostanza 
    • Gio79
      Mi chiamo Giovanna e vivo a Udine, da un pò di anni mi sono appassionata al mondo degli acquari. Dopo le prime esperienze "basic" mi sono innamorata del mondo degli Oranda, più precisamente dei Shogun e testa di leone. E' stata una bella scuola per quanto riguarda ogni forma di malattia......attualmente ne possiedo otto, in salute, di circa 14 cm in un acquario dedicato unicamente a loro. Da settembre dell'anno scorso ho deciso di lanciarmi in una seconda sfida, Discus. Attualmente possiedo sei Stendker di taglia 12-14 cm. La maggiore difficoltà è stata quella di entrare in simbiosi con il loro carattere e timidezza (nettamente opposta agli oranda). Ho fatto buoni progressi .. spero di continuare così 🙂! Chiedo il vostro consiglio per una situazione atipica..uno dei Discus, fin dal primo giorno rifiuta ogni forma di mangime granulare (provati tutti) vuole solo artemia dalla mia mano!  Ho necessità di abituarlo come il gruppo a mangiare anche altro, sto valutando di dare solo il cibo che gli altri mangiano regolarmente (artemia, granulare all'aglio, spirulina + vitamine, original stendker granulato, askoll diet blu/rosso ..ecc..) e vedere se dopo qualche giorno di digiuno cede.  Cosa ne pensate? quanti giorni può stare senza cibo senza rischiare la salute? Inoltre due volte alla settimana doso Seachem Discus Trace perchè ho paura che mangiando solo artemia (imbevuta con vitamine o aglio) non abbia tutte le sostanze nutritive necessarie.  Spero mi possiate aiutare, grazie Giovanna 
    • Gattosilvestro
      Con la scusa vi mostra la coppia 😁
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