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Inviato:

Ciao,

 

tirato per giacchetta (in questo periodo si usa molto dirlo :dft009: ) intervengo.

 

Sull'origine delle varianti di discus non è facile capire e sapere qualcosa. Ogni testo che leggi ti da delle indicazioni diverse e ogni volta che parli con un Asiatico le informazioni cambiano ancora. Pensate che fu lo stesso Kitti a dirmi, dopo che vidi a casa sua un poster di primi piani di occhi di piccioni(devo avere la foto da qualche parte non appena la trovo la pubblico), che il nome Pigeon blood derivava dal fatto che questa variante di discus aveva l'occhio uguale a quello di quel tipo di piccioni; una storia completamente diversa da quella di Gennaro e completamente diversa da quella che si trova in molti testi!!!!! La verità quale sarà???? Così come sono innumerevoli le leggende su come è stata trovata la mutazione Pigeon e quella SnakeSkin... perciò ritengo che sia un campo quasi impossibile da conoscere realmente.

 

Riguardo alla stabilità genetica dei discus e alla possibilità di arrivare ad avere delle linee pure di alcune varietà (ovviamente non quelle totalmente recessive) ho dei grossi dubbi. Ritengo che la bellezza di questo pesce sia proprio data dalla sua ricchezza di forme e dal fatto che quando lo si riproduce non segua nessuna legge matematica nella manifestazione del fenotipo della prole. Ciò è dato sia dalla sua altissima capacità di mutazione (penso che tra i ciclidi sia la famiglia che ha maggiori mutazioni in cattività) sia dal fatto che certamente i geni legati al disegno o al colore sono dislocati in svariati punti del DNA. D'altronde se pensiamo ai Discus in natura, all'interno della stessa specie, difficilmente ne troviamo un soggetto identico all'altro; cosa invece frequente in quasi tutte le altre specie di pesci (un altro caso è quello dello Xiphophorus variatus, Xiphophorus maculatus e forse della Poecilia reticulata però tutti Poecilidi e non Ciclidi). In più dobbiamo tenere conto che la maggior parte delle varietà cromatiche che si hanno dalla selezione (es: Leopard Snake, Cobalt, Red Diamond etc) sono frutti di incroci tra specie di Discus diverse: il Discus verde con il Discus blu-marrone. Cio porta un ulteriore "fattore miscuglio" che rende sempre di più queste varietà instabili.

 

Personalmente apprezzo il Discus proprio per questa sua instabilità.

 

Il bello di questo pesce è poterci lavorare sopra.... scoprire che "cosa" nasce quando si accoppiano due soggetti... cercare di creare un fenotipo o meglio "il fenotipo" dei nostri sogni...

 

Certe volte mi chiedo se questo pesce sarebbe così apprezzato dagli acquariofili se fosse come un qualsiasi Cichlasoma (non che disprezzi questa famiglia.....): cioè un pesce che riproducendosi da della prole sempre uguale ai genitori.... certamente a me non piacerebbe come piace ora... e penso a molti altri!!!! Per questo motivo non capisco quando si cerca di esaltare "la purezza della linea" o il fatto che la prole "deve essere 100% uguale ai genitori solo così si può dire che i vostri Discus sono dei veri Discus"!!!!!

 

Godiamoci il fenotipo, che tra parentesi è anche l'unica cosa che vediamo in un Discus, e lasciamo la purezza della razza ad altri....

 

Poi ben vengano tread, come questo, dove si cerca di delineare dei parametri genetici per aiutare gli appassionati nel creare "il loro fenotipo tipo".... ma fortunatamente i nostri pesci non ci sentono e continuano a disegnarsi e a colorarsi secondo le loro volontà.

 

Scusate la lunghezza che va contro tutte le regole...

 

Buona serata

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  • Andrea Sassi
    Andrea Sassi

    Ciao,   tirato per giacchetta (in questo periodo si usa molto dirlo ) intervengo.   Sull'origine delle varianti di discus non è facile capire e sapere qualcosa. Ogni testo che leggi ti da delle i

  • GennaroIovino
    GennaroIovino

    Dicevamo della storia come fattore che può dare una mano a capire la genesi del nostro hobby......Come dicevo a Jamy in altro post, provare a raccontare questa storia è molto complesso. Non vi sono te

  • Andrea Sassi
    Andrea Sassi

    Ciao,   ho trovato la foto è del 2005:   La serra di Kitty:

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Inviato:

Andrea, non dilungarsi con delle domande del genere è praticamente impossibile... +1 per la risposta, sopratutto per aver sfatato il mito della stabilità al 100 % della linea genetica, cosa che è un problema, ma come dici tu, il suo bello!!!!

Inviato:

Ciao,

 

ho trovato la foto è del 2005:

post-1374-0-12222000-1304099847_thumb.jpg

 

La serra di Kitty:

post-1374-0-35895000-1304099943_thumb.jpg

Inviato:

Andrea che scrive è un evento :dft008:

Io conosco la storia della miniera di rubini, che si chiamavano pigeon blood per il colore rosso intenso, e che Kitti diede a questa varietà...ma se Kitti ovviamente te lo ha detto...come si dice? Ubi maior.. :dft012: 7

Per quanto riguarda la variabilità del genere legata all'ambiente c'è infatti da diventare matti, tant'è che il lavoro di revisione del 2007 (ufficializzato nel 2007, ma risaliva ad anni prima) è servito a porre un limite tra fenotipo e varietà (wilischwartzii, tarzoo, axelrodi ecc...), dando al fenotipo il nome di un areale, e studiando il DNA mitocondriale dei pesci, da cui emerse che erano tre le varietà-razze distinte.

 

Diciamo che il lavoro del selettore non è esattamente un impegno 'ludico', Andrea. Mi insegni che bisogna impegnarsi eccome per avere comunque un ceppo che dia una buona percentuale di prole con dei tratti particolari (striature, spottature ecc..) anche per un fattore commerciale. La 'purezza' come dici anche te è un concetto assolutamente astratto coi discus, perché anche selvatici che si accoppiano in cattività danno origine a F1 spesso talmente eterogenei che ci si stupisce su come possa avvenire. In un branco di 1000 pesci pescati è facile trovare 100 esemplari uguali (...), ma non è detto che abbiano gli stessi genitori.

 

In linea di massima si capisce che l'intento nostro è doppio: risalire all'origine di una varietà, ripercorrendola a ritroso, e provare 'virtualmente' a rifare la stessa strada (virtualmente ripeto) con delle varianti. Questa biforcazione di interessi riempirebbe in pareri, opinioni ed esperienze una treccani.

 

E' sempre un piacere leggerti, Andrea. Ieri leggevo questo sul tuo sito: http://www.sgdiscus.com/it/sg-magazine-mainmenu-33/news-settimanali-foto-mainmenu-35/189-real-golden-arabesque.html

Inviato:

Sono contento non solo perché grazie ad Andrea ho risolto alcuni dubbi che mi portavo dietro da tempo circa la genetica di questo Ciclide, ma soprattutto perché attraverso un topic molto umile come questo e nato per caso, sono riuscito assieme ad altri ad attirare l'attenzione anche dei più esperti!

 

Grazie Andrea. Dovrei darti un +1, ma consideralo come un +100!

Inviato:
  • Autore

Avere la opportunità di discutere pubblicamente con te è una grossa soddisfazione.

Anche quando sei ingiustamente tirato per la giacchetta. :smile:

Come tu dici ed io ho scritto in precedenza, è molto difficile avere notizie empiriche ed oggettive sui veri "padri" delle differenti varietà. Lo è per quelle attuali, lo è ovviamente di più per quelle storiche. Effettivamente spesso, quando discuto con Jeffrey e gli altri, molto di quello che mi raccontano è differente da quel che si legge in giro. Per ciò che riguarda le differenti estrinsecazioni fenotipiche dei discus il tuo è un ragionamento certamente interessante.

Bisogna altresì rimarcare(a giusto corollario di quanto hai affermato)come fattori quali il colore, il livello di crescita o la taglia che i discus avranno da adulti, sono strettamente collegati non solo a fattori genetici ma anche, marcatamente, a fattori di carattere ambientale.

Ovvero dimensione della vasca, frequenza nella somministrazione di cibo, temperatura, qualità dell'acqua. Il colore del sub-strato può influenzare il colore di alcuni discus. Così come può avere una certa influenza la "lunghezza" del giorno; il così detto foto periodo.

Bisogna rilevare come l'influenza di questi due fattori sul colore del pattern di alcuni discus, non sia scientificamente del tutto provato.

Tuttavia nella letteratura riguardante il discus, si fa spesso riferimento in particolare al foto periodo come fattore che influenza direttamente l'accentuazione delle stress bar in alcuni discus.

In un passaggio del tuo intervento, esprimi sei dubbi sulla possibilità di ottenere linee pure.

Ovvero geneticamente stabili o omozigoti.

Effettivamente ,oggi, la gran parte dei discus allevati sono un mix di quella "confusione genetica" che paventi. I piccoli sono portatori di differenti caratteri fortemente dissimili. Quindi eterozigoti.

Per ciò che riguarda le varietà classiche quanto tu dici non è proprio vero. Vi sarebbe una eccezione reale, documentata e da molti sottoscritta. Il discus turchese di Wattley.

Ricordo che il grande e geniale Vecchio se ne vantava,orgogliosamente, col sottoscritto a Duisburg 2006 quando ebbi il piacere di complimentarmi di persona con lui per i suoi magnifici discus.

Frutto di una rigorosa selezione creata diversi decenni addietro.

Questo particolare turchese rosso genera dei discus quasi duplicati gli uni degli altri.

Essi presentano livrea, taglia e colori perfettamente distintivi.

Oggi, inoltre, pur essendo complicato ottenere discus perfettamente omologhi alle idee dell'allevatore, una scuola di pensiero abbastanza influente ed innovativa è concorde nell'affermare come vi siano dei tratti caratteristici la cui futura presenza o meno nella prole, possa essere stabilita con sufficiente accuratezza.

Il metodo atto a rilevare con buona certezza la presenza di alcuni caratteri si chiama "Punnet Square". Tale metodo, avente il limite oggettivo di poter essere utilizzato solo quando si conosca abbastanza bene il background genetico della coppia, è utilizzato per inserire o fissare tratti caratteristici come ad esempio l'occhio rosso.

Solo per completare le informazioni, molto interessante deve essere considerato uno studio portato a termine dall'Univerità Nazionale di Singapore, riguardante la diversità genetica di 4 diverse varietà di Wild(Green, blu, Hekel,brown) e 5 varietà ibride(turchese, pigeon, ghost, cobalt e solid red).

Ebbene, l'Hekel è risultato essere la varietà geneticamente più dissimile da tutti gli altri discus wild. Inoltre che il green è quello maggiormente presente nel pool genetico dei discus ibridi. Questo ultimo elemento, sottolinea l'importanza dell'uso dei green nella selezione di ibridi.

Ma la scoperta forse più importante fu che non è possibile individuare caratteri genetici dominanti nelle attuali linee ibride. Questo indicherebbe come non vi siano basi genetiche universali per la classificazione dei discus ibridi ma solo fattori di carattere fenotipico.

Ma la ricerca continua........

Modificato da GennaroIovino

Inviato:

Mi sembra quasi di leggere tra le righe che ci sono più possibilità di trovare ricorrenze fenotipiche tra gli allevati che tra i selvatici.

Mi chiedo però se c'è un limite all'allontanamento generazionale dal modello wild. La perplessità non è né etica, né morale...mettiamo da parte questi veti se vogliamo vedere meglio il calcolo delle probabilità sviluppando l'argomento in chiave puramente genetica (ma la genetica che vediamo, non quella che studiano i genetisti). Che il green abbia le più significative implicazioni nell'ambito degli incroci, questo è evidente anche in virtù di alcune considerazioni banali: striature, spot, colore di base, anello nero, e spesso pattern che solo un green può avere, mentre blu e brown striature orizzontali o il rosso splendido di alcuni Alenquer (inclusi i Cuipeuà o Red Iça).

Escluso l'heckel che poco può donare, se non in alcuni casi delle chicche tipo questa, che mi ha lasciato senza fiato...ma per chi gioca con spot e addirittura con la selettività delle aree del corpo in cui essi vanno accentuati..beh, eugenetica. Lavoro che solo l'uomo fa, non la natura. ecco perché mi chiedo se insieme allo studio delle probabilità e delle varie commistioni fenotipiche, ci sia anche un pacchetto di effetti collaterali che un allontanamento dalla base naturale può portare.

E' vero, alcuni allevatori hanno degli esemplari talmente standardizzati (per non dire stampati ma nel senso migliore del termine) che sono quasi il loro logo. Volevo visitare Piwo a Pasqua, purtroppo non c'era, ma non (solo) perché ero interessato ai suoi animali, piuttosto perché volevo chiedere molte cose che riguardano più o meno questo argomento, e come nel corso degli anni la sua linea RT sia il segno distintivo del suo lavoro proprio per la NON casualità nelle nascite. RT x RT = RT ma tutti, e dico tutti uguali. Quindi si, secondo me si possono stabilire con un'accurata certezza alcuni fenotipi o alcune espressioni fenotipiche. Ma quello che dici te Gennaro:

Tale metodo, avente il limite oggettivo di poter essere utilizzato solo quando si conosca abbastanza bene il background genetico della coppia, è utilizzato per inserire o fissare tratti caratteristici come ad esempio l'occhio rosso.

, beh, ovvio no?

 

 

Invece:

 

dimensione della vasca, frequenza nella somministrazione di cibo, temperatura, qualità dell'acqua. Il colore del sub-strato può influenzare il colore di alcuni discus. Così come può avere una certa influenza la "lunghezza" del giorno; il così detto foto periodo.

Bisogna rilevare come l'influenza di questi due fattori sul colore del pattern di alcuni discus, non sia scientificamente del tutto provato.

Tuttavia nella letteratura riguardante il discus, si fa spesso riferimento in particolare al foto periodo come fattore che influenza direttamente l'accentuazione delle stress bar in alcuni discus.

 

Beh, è una chicca. Mai letto. Ho sentito qualcosa sugli albini, ma prima di sparare baggianate prendo le dovute cautele nel rileggere quello che ho letto e lo riporterò (Soh).

Inviato:
  • Autore

 

 

E' vero, alcuni allevatori hanno degli esemplari talmente standardizzati (per non dire stampati ma nel senso migliore del termine) che sono quasi il loro logo. Volevo visitare Piwo a Pasqua, purtroppo non c'era, ma non (solo) perché ero interessato ai suoi animali, piuttosto perché volevo chiedere molte cose che riguardano più o meno questo argomento, e come nel corso degli anni la sua linea RT sia il segno distintivo del suo lavoro proprio per la NON casualità nelle nascite. RT x RT = RT ma tutti, e dico tutti uguali.

 

 

 

Scusa se te lo dico, Salvo, ma il tuo è l'errore tipico di chi non ha visto una cosa di persona.

I discus di Alexander non sono per nulla tutti uguali. Nel corso degli anni, la sua linea ha subito profondi cambiamenti.Tanto che, dopo il 2007, si fa fatica a riconoscere molti dei suoi discus. La linea che lo ha reso immenso(2000--2006)Alexander la produce ancora. Anche se ormai il suo impianto è molto cambiato. Quella linea precisamente f3 aveva delle caratteristiche salienti che si sono "compresse" o scomparse negli steps successivi. Quindi sarebbe meglio dire che alcune linee erano perfettamente riconoscibili in un determinato periodo storico e limitatamente a quella linea. Linea che esiste ancora, ma che Alexander ha iniziato(giustamente) a trattare e proporre come un ottimo vino d'annata.

 

 

 

 

Quindi si, secondo me si possono stabilire con un'accurata certezza alcuni fenotipi o alcune espressioni fenotipiche. Ma quello che dici te Gennaro:

Tale metodo, avente il limite oggettivo di poter essere utilizzato solo quando si conosca abbastanza bene il background genetico della coppia, è utilizzato per inserire o fissare tratti caratteristici come ad esempio l'occhio rosso.

, beh, ovvio no?

 

 

 

Credi sia ovvio??!!Bhe, non tanto Salvatò.....vuol dire studio applicato all'allevamento. Ti pare ovvio?

La gran parte degli allevatori,oggi, va per tentativi, per se riesce. Oggi in Europa, questa passione paga un dazio pesantissimo all'idea che ha mosso gli allevatori soprattutto tedeschi negli ultimi 3 anni: "se riesco a copiare gli asiatici, farò molti più soldi"!!Cribbio che strategia azzeccata!!!Il risultato? Che mentre gli asiatici si muovono scientificamente ed in modo selettivo(oltre ad essere migliaia che si applicano nello stesso momento), gli europei hanno smarrito la strada della scientificità e della selezione che correre dietro alle chimere. Sub-risultato? Oggi in Germania (Europa?) non si trova lo straccio di un cobalt, brillant o RT decente. Tranne pochissimi casi. Le uniche linee classiche di livello elevato devo guardarle su Facebook da un giapponese che si chiama Watanabe!!!!! L'applicazione di regole ben precise e non soggettive la si può vedere anche nei risultati che sta ottenendo un italiano. Certamente non è l'unico, ma a me colpisce particolarmente il leopard skin(Green f3) di Francesco Penazzi. Veramente un livello elevato. Applicazione di regole ben precise e un percorso che di casualità ha ben poco.

 

 

 

 

Invece:

 

dimensione della vasca, frequenza nella somministrazione di cibo, temperatura, qualità dell'acqua. Il colore del sub-strato può influenzare il colore di alcuni discus. Così come può avere una certa influenza la "lunghezza" del giorno; il così detto foto periodo.

Bisogna rilevare come l'influenza di questi due fattori sul colore del pattern di alcuni discus, non sia scientificamente del tutto provato.

Tuttavia nella letteratura riguardante il discus, si fa spesso riferimento in particolare al foto periodo come fattore che influenza direttamente l'accentuazione delle stress bar in alcuni discus.

 

Beh, è una chicca. Mai letto. Ho sentito qualcosa sugli albini, ma prima di sparare baggianate prendo le dovute cautele nel rileggere quello che ho letto e lo riporterò (Soh).

 

 

 

Sul libro di Soh viene spiegato in modo molto minuzioso quanto possano influire i fattori ambientali sui nostri discus. Opera preziosa, a parer mio. Come prezioso è l'apporto di internet per chi vuole e sa cercare. Del resto per fare accademia mai applicata, devo avere buone conoscenze tra gli allevatori veri e saper tradurre l'inglese!! :dft012:

Modificato da GennaroIovino

Inviato:

Citazione

dimensione della vasca, frequenza nella somministrazione di cibo, temperatura, qualità dell'acqua. Il colore del sub-strato può influenzare il colore di alcuni discus.

 

Verissimo:

 

post-1457-0-00316400-1304159156_thumb.jpg post-1457-0-61057100-1304159371_thumb.jpg

 

Il pesce è lo stesso nelle due foto.

La capacità di mimetizzazione di alcune varietà sembra essere inibita dai fondi e sfondi chiari.

Mentre appare evidente come nella seconda foto, il pesce abbia assunto un colore più vicino a quello del legno,unico oggetto presente in vasca spoglia.

Modificato da Ivan D.

Inviato:
  • Autore

Citazione

dimensione della vasca, frequenza nella somministrazione di cibo, temperatura, qualità dell'acqua. Il colore del sub-strato può influenzare il colore di alcuni discus.

 

Verissimo:

 

post-1457-0-00316400-1304159156_thumb.jpg post-1457-0-61057100-1304159371_thumb.jpg

 

Il pesce è lo stesso nelle due foto.

La capacità di mimetizzazione di alcune varietà sembra essere inibita dai fondi e sfondi chiari.

Mentre appare evidente come nella seconda foto, il pesce abbia assunto un colore più vicino a quello del legno,unico oggetto presente in vasca spoglia.

 

 

 

Iva, è veramente molto interessante il tuo intervento!!Ottimo supporto. Complimenti!!

Inviato:

Ciao,

 

certamente l'ambiente cambia il fenotipo ma altrettanto certamente non può cambiare il genotipo se non dopo svariate e svariate generazioni (la teoria di Darwin si basa su ciò).

 

Quindi tenere un Discus in condizioni perfette vuol dire dagli la possibilità di esprimere in tutta la sua potenzialità il genotipo; fare l'opposto vuol dire "tarpare" le ali (sarebbe meglio dire le pinne!!!) anche al più perfetto genotipo del mondo.

 

E' anche vero che certe caratteristiche si esaltano maggiormente in condizioni ambientali specifiche. Quando andai a trovare Lee Chee Fonn a Penang gli chiesi come mai la stanza dedicata all'allevamento dei Golden Red Diamond Albini fosse esclusivamente illuminata da fievoli lampadine. La risposta fu che quel tipo di pesce perdeva gran parte del rosso se veniva posto sotto una luce più intensa. Sempre parlando del rosso, questo è più intenso in tutte le varietà la sera piuttosto della mattina. Anche le varietà di Pigeon più "pulite" dai melanofori tendono a mostrarli se allevati in acqua dura e in ambiente scuro. E così via........

 

Se è vero che sono esistite varietà stabili mi sono sempre chiesto che fine hanno fatto??? Sono quasi cinquant'anni che si riproduce e seleziona questo pesce... non è possibile che in tutto questo tempo non ci sia stato nessuno che abbia mantenuto certe varietà storiche: i Turchesi di Wattley, gli Ocean Green, i Rosso Turchesi di Smith Focke etc. Perché queste varietà dette "stabili" non esistono più? Eppure dal punto di vista commerciale per un allevatore avere queste linee, riprodurle, avendo la certezza che da ogni coppia nasce il 100% della prole uguale al genitore sarebbe il massimo... personalmente nel nostro allevamento ci sarebbero solo coppie "pure".....

 

Ovviamente io la mia risposta ce l'ho ed è sempre la stessa: la variabilità genetica di questa famiglia è talmente varia che non è possibile avere delle linee stabili per troppo tempo.

Inviato:
  • Autore

Torni a quel che dicevo. "Non è possibile avere delle linee stabili per troppo tempo" vuol dire che per un certo periodo le si può avere.

Poi, ovviamente, le esigenze ad es di rinsanguamento richiedono interventi che modificano il pool genetico della linea. Questo è ovvio.

Come nel caso di wattley oppure di Alexander.

Inviato:
  • Autore

Per ciò che riguarda i fattori che possono generare disturbo e quindi limitare o inficiare il lavoro dell'allevatore e le condizioni stesse di vita dei discus ve ne sono di molteplici. Nel suo libro "the naked trouth" Soh parla diffusamente di essi elencando alcuni elementi spesso tralasciati. Dimensioni della vasca, vetri più o meno coperti o oscurati, Illuminazione, presenza o assenza di zone d'ombra in acquario. Frequenza dell'alimentazione.....Questi, assieme agli altri elencati da me ed Andrea, sono elementi che andrebbero sempre calcolati e tenuti in considerazione. :dft009:

Inviato:

Ciao,

 

non fare il politico.... :lol: :lol: !!!!

 

Avere delle linee stabili per poco tempo NON vuol dire avere delle linee stabili. Personalmente non sono mai riuscito ad avere delle coppie che avevano una prole al 100% identica ai genitori al massimo ti puoi avvicinare all'80%: ma questo non è avere una linea stabile.

 

Perciò non diffondiamo più questa "leggenda metropolitana" delle linee pure, del genotipo perfetto... se si vogliono allevare animali che più facilmente rispondano a queste esigenze li possiamo trovare, ma non bussiamo alla porta del Discus!!!

Inviato:
  • Autore

Andrea non è la mia arte!! :funny: :funny:

 

Avere delle linee stabili per alcuni anni, non vorrà dire averne di geneticamente qualificate. Ma certamente vuol dire poter fare un lavoro mirato e corroborato dai risultati. Altrimenti significherebbe che tutti i discus che vediamo in giro sono solo frutto di variabili casuali. Non altro. E non credo affatto sia così! :smile:

In accordo con la % che hai dato: l'80% permette certamente una accorta programmazione....

Modificato da GennaroIovino

Inviato:
  • Autore

P.S........perchè non ci racconti come tu, sfruttando il famoso 80%, ottieni gli Arabesque?? :biggrin:

Inviato:

Beh, diciamo che se si ha un rateo dell'80% di una covata sostanzialmente uguale ai genitori si può parlare di un enorme successo, a mio avviso. Qui poi dobbiamo contestualizzare il concetto: rossi turchesi fanno rossi turchesi e ci sta! Ma se per successo intendiamo RT figli che abbiano quella striscia orizzontale che prosegua ecc.... e allora mi sa che stiamo a parlare di fumo, non di genotipo o fenotipo. Una singola espressione che, come dice Andrea, sta annidata in due mt di DNA vattela a pescare per farla ri-esprimere nella progenie o in parte della progenie. Mi sa davvero che stiamo a parlare del niente allora.

Secondo me le linee spariscono con l'inbreeding ad oltranza, perché oltre ad avere una bella % di caratteri recessivi che si palesano, si ereditano anche aberrazioni che NON è detto siano espressioni evidenti (salute cagionevole, sterilità e compagnia cantando).

Interazione e condizionamento ambiente/fenotipo = cosa si intende? Nel senso che la mancanza di pigmentazione (albino) e melanociti-melanofori, di stress bar (pigeon e tutta la sfilza di solid coloured), il doppio mento o le pinne a velo...corrispondono a espressioni casuali come un capello biondo piuttosto che ad un capello moro, o sono piuttosto dei tratti che denunciano gap genetici e debolezza che però sono belli a vedersi?

Fenotipi? Milioni! Miliardi.

Genotipi? forse uno: il Symphysodon. Basta. O se vogliamo allargarci tre: haraldi, discus e equifasciatus

Inviato:
  • Autore

Salvo, quanto dici è palese e si evince dall'intera discussione....E l'ho sottolineato quando si parlava di necessità di rinsanguamento.

Del resto quì nessuno parla della certezza genetica. Si discute su caratteri dominanti e recessivi e fattori che condizionano i discus. Mica di perfetta tracciabilità....

Inviato:

Salvo, quanto dici è palese e si evince dall'intera discussione....E l'ho sottolineato quando si parlava di necessità di rinsanguamento.

Del resto quì nessuno parla della certezza genetica. Si discute su caratteri dominanti e recessivi e fattori che condizionano i discus. Mica di perfetta tracciabilità....

In verità non ho sentenziato nulla. Sto dicendo che non capisco qual'è il limite che si pone tra tara o aberrazione e tratto fenotipico particolare, e questo non lo leggo. Sarò rintronato.

Inviato:

Interazione e condizionamento ambiente/fenotipo = cosa si intende? Nel senso che la mancanza di pigmentazione (albino) e melanociti-melanofori, di stress bar (pigeon e tutta la sfilza di solid coloured), il doppio mento o le pinne a velo...corrispondono a espressioni casuali come un capello biondo piuttosto che ad un capello moro, o sono piuttosto dei tratti che denunciano gap genetici e debolezza che però sono belli a vedersi?

 

Ciao,

non parlerei di "tratti che denunciano gap genetici ne debolezza....", non ritengo che la mutazione Pigeon debba essere per forza, come fanno alcuni "sofisti", giudicata negativamente.... La mutazione Pigeon è insita nel DNA dei Discus selvatici come tutte le altre mutazioni solo che la natura, attraverso la selezione, non gli consente di manifestarsi. Le mutazioni sono "naturali" e naturalmente si manifestano in cattività cosi come naturalmente non si manifestano in natura. (rileggendo la frase è un po' contorta.... ma l'umidità fa brutti scherzi ai neuroni :dft005: )

 

In cattività è l'uomo il fattore che decide quale mutazione far "vivere" in natura è l'ambiente-ecosistema.

 

Le vere debolezze, le tare genetiche sono quelle che non consentono ai soggetti di vivere, crescere e riprodursi anche in cattività. Per questo motivo non me la sento di "negare" la denominazione Discus a nessuna mutazione che risponda alla mia affermazione precedente.

 

P.S. ......degli Arabeque se ne parlerà....

Modificato da Andrea Sassi

Inviato:

Assolutamente giusto quello che puntualizzi, Andrea. Non ho né titoli, né esperienza per poter minimamente sostenere un discorso del genere. Consideratemi più come una interferenza che come un provocatore.

Come dici te, se in natura molte variazioni o non vengono prese in considerazione, o non hanno modo di proseguire, il discorso in vasca cambia, e non è detto che un discus che vive e si riproduce sia un replicante che arde per il doppio dello splendore e brucia in metà tempo.

Sono spesso leggero nel lasciarmi andare in sentenze ardite, ma anche piacevolmente preso dalla possibilità che possiamo avere in questo momento d'interagire con persone che per esperienza diretta o indiretta possono dirla, eccome.

La mutazione Pigeon è insita nel DNA dei Discus selvatici come tutte le altre mutazioni solo che la natura, attraverso la selezione, non gli consente di manifestarsi. Le mutazioni sono "naturali" e naturalmente si manifestano in cattività cosi come naturalmente non si manifestano in natura.
...più chiaro di così...
Le vere debolezze, le tare genetiche sono quelle che non consentono ai soggetti di vivere, crescere e riprodursi anche in cattività. Per questo motivo non me la sento di "negare" la denominazione Discus a nessuna mutazione che risponda alla mia affermazione precedente.

subentrano a prescindere dall'eccessivo inbreeding? Perché una varietà in un allevamento ad un certo punto 'collassa'?

Inviato:

subentrano a prescindere dall'eccessivo inbreeding? Perché una varietà in un allevamento ad un certo punto 'collassa'?

Ciao,

 

che fai provochi........allora... :dft012: :dft012:

 

Alla tua prima domanda dico di si. Infatti è possibile trovare in natura delle forma "snake", Più improbabile sarebbe trovare dei Pigeon... troppo facili da predare!!!!

 

Alla seconda dico che molte varietà si ottengono come ibride dalle due specie di Discus (il Blue e i Verdi) e come tutti gli ibridi sono destinati a perdere energia, vitalità e capacità riproduttiva con il passare delle generazioni: altrimenti non si spiegherebbe come molti allevatori divenuti famosi perché hanno ottenuto dei livelli elevatissimi con i Leopard Snake Skin "perdano" la linea e scompaiano nel buoi per molti anni. Invece per quelle varietà non ottenute da incrocio con specie diverse la consanguineità, come detto precedentemente, porta a manifestare di generazione in generazione fattori recessivi aberranti.

Inviato:

Grazie Andrea :dft012: e' un pò un attestato di garanzia sentirlo da te...chi legge il Bleher's Discus 2 potrà rendersi conto meglio di come sei/siete universalmente conosciuti, quindi mi fa piacere avere conferme da te. Io ho un S. haraldi con 14 barre....(comunque il selvatico più tondo mai avuto)non ci avrei creduto se non avessi letto che inizialmente questi pesci non interessavano a nessuno, anzi peggio..finché la folle corsa all'esemplare originale premiò anche quello che in un certo senso fino a prima era considerato..niente, o anche meno.

Io onestamente più ci penso e più mi viene da pensare a quello che hai scritto sopra:

In cattività è l'uomo il fattore che decide quale mutazione far "vivere" in natura è l'ambiente-ecosistema.

E' interessante notare come però, per esempio, il Giappone si è fidelizzato da sempre alle forme naturali, estremamente naturali se non wild, Heckel Cross ecc... mentre l'Asia intera invece sembra che voglia scappare dal wild.

I più complessi paradigmi arrivano dagli studi asiatici infatti, come anche Gennaro diceva, circa le diverse combinazioni che danno una alquanto certa riuscita nell'ottenimento di un determinato fenotipo.

E ovviamente anche quello che dici circa i risultati apicali che poi determinano l'inizio della fine sono dovuti al fatto che:


     
  • proseguire vuol dire morire (intendo inbreeding)
  • 'rinsaguare' vuol dire tornare indietro di molti lustri

L'uno e l'altro caso comporta un'attesa o un regresso che va senz'altro a discapito dell'allevatore-selettore.

Inviato:
  • Autore

 

E' interessante notare come però, per esempio, il Giappone si è fidelizzato da sempre alle forme naturali, estremamente naturali se non wild, Heckel Cross ecc... mentre l'Asia intera invece sembra che voglia scappare dal wild.

I più complessi paradigmi arrivano dagli studi asiatici infatti, come anche Gennaro diceva, circa le diverse combinazioni che danno una alquanto certa riuscita nell'ottenimento di un determinato fenotipo.

 

 

 

Scusa caro, ma anche quì son costretto un pochino a dissentire. L'essenza stessa dell'allevamento del discus asiatico è fondata sul wild. Attraverso il wild questi signori hanno creato e creano tutt'ora delle perle rarissime e animali improbabili. I wild sono il pilastro portante di questa grande "rincorsa all'oro!!".

Inoltre molto spesso è il brown ad essere utilizzato per pulire le linee.

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Quindi si è palesato come la "certificazione genetica" dei discus sia complicata.

Almeno quando si acquista al "buio" discus di provenienza incerta.

Va aggiunta una ultima cosa: Per ciò che riguarda i concetti di "dominante" e "recessivo" circa il fenotipo del discus....ebbene ciò che diamo per scontato potrebbe non essere sempre vero o valere in tutti i casi. Questo perchè a determinate condizioni ed in funzione del processo di ricombinazione che si attiva durante la fertilizzazione, un allele potrebbe esser dominante in una certa % dei piccoli e recessivo in altri. Oppure co-dominante in alcuni.

Per fare un esempio:

Incrociando uno snakeskin a 9 bande con un altro uguale e supponendo che questo sia omozigote, otterremo quasi certamente(il quasi è collegato alla più o meno certezza che siano omozigoti) tutti turchesi a 9 bande. Neppure uno snakeskin. Eppure se ci fermassimo al fenotipo, nessuno scommetterebbe nulla su questo risultato.O comunque poco. Se incriciassimo, invece, uno snakeskin a 14 bande con uno uguale otterremo una % di turchesi a 9 bande ed una % di snakeskin a 14 bande.

Molto spesso, quindi, per chi vuole mettersi ad allevare, non sempre basarsi sul fenotipo è la scelta giusta. In questo mondo, una mela x una mela non sempre porta solo mele.

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