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ho letto poco fa una notizia su la pagina de la nuota rivista inglese Practical Fishkeeping un articolo interesante : i nostri amati Cory(Callichtyids Corydoras)e tanti altri catfish e loricaridae possedono le giandole del veleno. giustamente sono usate per difendersi.i composti tossici contenuti all'interno del veleno sono proteine di diverso peso moleculare. se a noi umani una puntura puo esere dolorosa ma niente di piu , nel regno animale puo causare anche la morte. se le razze hanno il puntiglione su la coda , i pesci hanno le ghiandole sotto i raggi duri de le pine. post-1270-0-73692500-1293141549_thumb.jpg

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Otttima annotazione Titi, come sempre, c'è dettagliatamente una lista dei pesci dotati di veleno?

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una lista precisa no, ma per esempio la famiglia Siluridae coprende tra 74-83 specie velenose, Callichthyidae - Armored catfishes 182-194. ne le sue ricerche Jeremy J. Wright, l'autore dell'articolo spiega che le specie velenose possono essere da 1250 a 1625

Conoscevo questo fenomeno strano da molti anni, ma non sapevo che le ghiandole velenifere fossero poste sotto le pinne come mostra la foto di Titi. Ero più convinto che fosse una secrezione ormonale che uscisse uniformemente dalla loro corazza simile a quella di un armadillo.

Molti anni fà infatti alcuni operatori mi spiegavano che era più drammatica l'apertura delle buste contenenti cory, che quelle contenenti altri animali apparentemente molto delicati. Proprio per questa sorta di competizione interspecifica, che però si sviluppa solo quando gli animali si sentono minacciati, perché loro stessi sono vulnerabili alle tossine che secernono.

 

Lo stesso se devono condividere spazi ristretti, la competizione si fa serrata e usano questa "filiera" di spine per minacciarsi l'un l'altro.

Etologicamente nessuno è mai andato fino in fondo, e non si capisce che connessione ci può essere tra quest'arma e la loro innata gregarietà. Si sa che i cory stanno bene quando sono in 20/30 in vasca..mentre in natura non si contano, sembrano un'unica onda. La cosa buffa è che avrebbe più senso nei loricaridi tipo L, perché animali tremendamente solitari, notturni e poco avvezzi ai rapporti interspecifici se non per i periodi che precedono la ripro e l'atto in sè.

Forse è qualcosa che l'evoluzionismo ha dimenticato di rimuovere da questi animali, o che li difende dal sovrannumero (in acque da corì questo veleno è lavato via dalle correnti continue..come tra i coralli dei reef) o...chissà.

Titi, è affascinantissimo comunque qualsiasi argomento tratti. Fai piacere qualsiasi animale.

Un numero di varietà accertate aventi queste ghiandole con le tossine (o velenifere).

Ecco una lista (ho googlato però, la verità):

 

Corydoras adolfoi, C. arcuatus, C. melini, C. metae, C. panda, C. robineae', C. rabauti, C. atropersonatus, C. sterbai e C. trilineatus

Grande titi, ne ero all'oscuro di questa caratteristica....

Caspita tato, i cori tra i più comuni sono velenosi quindi...

La cosa buffa (e mica tanto) che sapevo è che possono essere vittima del loro stesso veleno. Chiusi in una busta rischi di riaprirla con i pesci morti.

Ma comincio a pensare che contraddistingua i pesci dalla nicchia ecologica fatta di acqua a tratto veloce, tipo fiumi o ruscelli. Anche dal loro movimento (se li osservi sembrano fare i capitomboli uno sopra l'altro, mentre si fiancheggiano nel movimento solo durante la fase riproduttiva o per scacciarsi appunto) sembra in qualche modo darmi ragione.

Grazie Titti, sarebbe bello trovare una lista completa di queste specie.

Come Tatore io sapevo di questa secrezione di sostenza tossiche tant'è che per lunghe spedizioni so che si usa inserire del carbone all'interno dei sacchetti per assorbire queste sostanze e evitare la morte dei pesci presenti all'interno.

Dato che queste notizie mi incuriosiscono molto sono andato alla ricerca dell'articolo :52:

In sostanza, se non ho capito male(l'inglese non è il mio forte), non si tratta di quella sostanza che io sapevo ma di vere e proprie "spine" che hanno la funzione di scoraggiare eventuali predatori, infatti queste "spine" ossee si rompono procurando una ferita che viene infettada dal veleno fuoriscito dalle stesse.

 

Se ho frainteso l'articolo vi prego di correggermi.

Si, anch'io ero convinto che fossero secrezioni ormonali tossiche, ma in realtà è un vero e proprio veleno, ricco di tossine per le quali non hanno nemmeno loro sviluppato l'immunità. E nemmeno io pensavo che avessero quasi degli organi atti a 'usare' questo veleno. E' più facile capire e distinguere adesso però il comportamento di un gruppo di cory, e di come si avvicinano l'un l'altro.

Titi ma il Jaremy che ha steso questa lista è l' ittiobiologo pescatore estremo?

 

 

Ottimo Titi' vado subito a dargli un occhio.

Titi ma il Jaremy che ha steso questa lista è l' ittiobiologo pescatore estremo?

Adesso controllo, ma Jeremy J. Wright è lo stesso ittiologo che ha firmato la ricerca e la riclassificazione dei discus in S discus, S haraldi e S aequifasciatus, eliminando l'axelrodi, il willischwartzii, il tarzoo e compagnia bella. In pratica è uno con due pelotas gigantesche. Forse tra gli unici che si è permesso di usare tecniche di sequenziamento e amplificazione genomiche tra le più moderne (PCR realtime), partendo dal materiale genetico dei mitocondri. Per sicurezza controllo.

Se è lui... :hail:

verificato, non e' lui

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