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[Prima parte] Il pH in vasca: sostanze tampone e acidi naturali


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Prima parte -  il pH

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Come si spiega in termini pratici il pH in chimica?

In chimica, acidità significa proprietà di una sostanza di mandare in soluzione ioni di idrogeno H+, e si misura con il pH (potenziale Hidrogenium, potenz Hydrogen o pondus hidrogenii ) che rappresenta il logaritmo decimale dell’inverso della concentrazione di ioni H+ presenti nella soluzione stessa, secondo la formula  pH = -log10 (aH+)

 

Se vogliamo trattare l'argomento pH delle nostre vasche, da un lato squisitamente tecnico, parleremo di alcuni processi fondamentali che giocano un ruolo cruciale su questo valore: processi che acidificano, e sostanze tampone che servono a stabilizzare il valore su un determinato range (il valore ideale per biotopi amazzonici non estremi è sicuramente pH 6,00).

Un'acqua priva di sostanze tampone in grado di assorbire gli acidi (nel caso dell'acqua di rete sono i carbonati di calcio (CaCO3, abbastanza richiesti dai sistemi acquatici chiusi, sia dai processi di nitrificazione che dalle piante stesse, e GH ) se trattata con acidi di qualsiasi natura,  sarebbe un bacino di sbalzi che renderebbe per ovvie ragioni difficile la sopravvivenza persino ai batteri nitrificanti.

Sono tanti i processi acidificanti, e sono tanti i processi biologici che dissociano le sostanze tampone (Ca, Mg, CaCO3), per tal motivo l'equilibrio acido/tampone è sempre ristabilito in parte da cambi d acqua, che vanno a reintegrare e smaltire acidi accumulatisi da queste dissociazioni (acido carbonico e acidi fosforici - fosfati). Un controllo delle acque (vasca - tanica) renderebbe quasi perfetto la stabilizzazione dei processi di rimodulazione tamponi/acidi. Non mancano più rilevatori a lettura continua che rendono l'acquariofilo meno schiavo di provette e reagenti quasi nella totalità rimpiazzati da sonde specifiche.

 

Equilibrio dell'acqua su valori acidi e acidificanti: pro  e contro.

 

1 - Sostanze (Acidi) naturali

Torba, corteccia di quercia e pigne di ontano sono elementi specie-specifici che rilasciano acidi umici e tannici, espletando azione di scambiatori ionici, addolcitori.

 

Nell'antico testamento si parla di Mosè che gettò in un pozzo di acqua salata e amara un grosso legno di faggio, rendendo l'acqua dolce, gradevole e potabile.

 

Notevole è anche l'impatto della superficie del materiale che si utilizza per acidificare. Maggiore è la superficie a contatto con l'acqua, maggiore sarà la velocità di scambio ionico e di rilascio sostanze acide già citate. 

 

Ecco perché è più immediata la torba in fibre o in granuli come azione, rispetto alla quercia naturale che invece stagionata al punto giusto proprio per un lento  e graduale rilascio viene usata per le barrique che ci regalano pregiati vini e fantastici armagnac.

Doverosa premessa sulla torba è che, essendo una miscela di sostanze disomogenee, e proveniente da un processo di decomposizione incompleto, non ci è dato sapere quanto  e come cede e rilascia, mentre vale per tutte le altre sostanze naturali, in quanto tali, hanno una soglia di azione che non è sempre prevedibile e ri-emulabile fedelmente ad ogni loro impiego, perché variano al variare della fonte stessa che ci fornisce tali prodotti.

 

Volendo rimarcare il naturale impiego di addolcitori naturali, si possono elencare esempi quali acque minerali naturali che contengono alcuni di questi elementi.

Volendo attribuire al volo una valenza biologica, tali sostanze che rilasciano acidi fulvici, stimolano "naturalmente" i pesci alla riproduzione.

Al contrario una quantità eccessiva di composti umici(v. Rio Negro) inibisce la crescita delle piante e la colonizzazione batterica di substrati preposti (i filtri), perché svolgono un'azione "conservante" che rende difficile la vita di molti organismi e microrganismi.

 

Testo ispirato al saggio dell'Ing. Hanns-J Krause, del Discus Notiziario 1/98.

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    • Gattosilvestro
      Con la scusa vi mostra la coppia 😁
    • Gattosilvestro
      Allora spiego un po meglio la situazione  comprai 2anni fa circa 3 discus gia grandi di cui si era gia formata una coppia  li separai in acquario di comunita e anda tutto bene i piccoli dischi sono arrivati alla grandezza di un centesimo€ spostati in altra vasca piano piano sono morti tutti.decido di prendere un cubo solo per la coppia laddove hanno continuato a deporre moltissime volte ma senza risultati poi ho pensato di cambiare maschio (quello attuale) e depongono 1 volta a settimana dopo un po di mesi spoto tutto in acquari di comunita separati cn una reta e la trafila continua senza esito positivo  ora invece avendo a diposizione un 30o litri li ho spostati li dove la trafila continua puntuale ogni 7/10gg  stavo pensando di ricambiare maschio dato che con quello 1 volta era andata a buon fine  poi qualcuno sa dirmi che valori devo usare per far riposare la femmina che credo si stremata dalle continue covate spero do essere stato chioro e di non essermi dilungato saluti
    • tatore
      Ciao, le uova bianche no, sono già andate. Una coppia esperta le elimina selettivamente, per evitare che ife e miceti si propaghino sulle uova vicine, le altre ancora è presto per dirlo. Ancora qualche giorno e vedrai. Se le stanno a ventilare comunque stanno a fare prove tecniche. I valori sono ottimali. Le premesse ci sono tutte comunque. L'embrione cresce abbastanza velocemente quindi dovresti vedere a breve il punto nero dentro le uova. Le non fecondate imbiancano quasi subito.
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