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Metronidazolo e sensibilità alla luce


CarmineVitaglia

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ciao ragazzi,
come qualcuno sa mi sto specializzando in ittiopatologia e mi sto facendo una bella cultura di quelle che sono le malattie in acquacoltura e di pesci in generale.
L'altra volta, ma la questione va avanti da circa un anno, discutevo con il mio prof di Ittiopatologia e la mia prof di chimica organica riguardo la degradazione in acqua del Metronidazolo ( Flagyl e affini ) in presenza di luce;
ne convenimmo che effettivamente, essendo un derivato dei nitro-imidazoli, e data la sua struttura con gruppi metilici, fotodegrada ed ossida rapidamente rendendo di fatto inutile l'efficacia di suddetto farmaco.
Ovviamente questo vale pure per prodotti come dessamor e faunamor.
Faccio questa riflessione perchè sono pochi i trattati che ne parlano, quindi mi chiedo perchè alcuni testi di malattie ( untergasser et simili non ne parlano ) invece parecchi testi di professori e dottori universitari asiatici ne sottolineano questa peculiarità.

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io ti rispondo con un altra domanda perchè si è passati per le dosi del flagyl da 1 pasticca ogni 50 ad una ogni 20 25l?

tre motivi penso siano chiari l'evoluzione del parassita, la farmacoresistenza e l'altro è proprio quello che hai detto tu l'ossidazione e la fotosensibilità nn per altro sui forum si consiglia sempre di agire a luci spente, molte volte qui o su altri forum viene sempre sottolineato che in vasche arredate ci vogliono dosi abnormi affinchè il medicinale faccia il suo effetto..mentre sui fogli illustrativi dei medicinali ad uso animale come quelli che hai citato dovrebbero sottolineare che sono farmaci fotosensibili, come  si fà del resto anche sugli antibiotici  ad uso umano come la tetraciclina o i sulfamidici..se nn viene citato sui libri dovrebbero farlo ormai quello di Untergasser è vecchio ma è sempre un must

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Salve Carmine

premetto che occorre fare distinzione tra trattamenti fatti in un acquario o in un laghetto o in vasche di acquacultura.

Spesso qualche autore di libri che tratta malattie dei pesci di acquario con le relative terapie e trattamenti, da per scontato che l'acquariofilo, che vuole affrontare nel suo acquario abbia almeno una conoscenza di base sull'abc dell'acquariofilia.

Quindi l'eliminazione del carbone attivo, lo spegnere le luci ed a seconda la patologia innalzare la temperatura è la base per affrontare una malattia in un acquario.

A maggior ragione se l'autore è un tedesco e si rivolge ai suoi conterranei, dove la lettura di libri e riviste per un acquariofilo medio è normale.

Mi spiace scriverlo ma qui da noi in italia l'ignoranza è regina, lo è la dimostrazione che in circolazione allo stato attuale in italia abbiamo solo una rivista in edicola, una in qualche negozio affiliato, ed un ottima rivista online http://www.aquariophylia.it

(colgo l'occasione a chi non ancora lo ha fatto di iscriversi gratuitamente).

Il risultato è che molti appassionati quando comprano un acquario entusiasti di aver visto coloratissimi pesci, non gli viene ne l'idea ne gli viene suggerito di comprare un libro sull'acquariofilia.

Aziende leader del settore pubblicano dei libretti sulle basi dell'acquariofilia, ma spesso rimangono impolverati nei negozi.

Quindi l'unica fonte dove poter ricevere notizie ed informazioni rimane il negoziante specializzato ed i siti online, per essere precisi i forum.

Si  perchè il nostro acquariofilo medio italiano non gli bazzica l'idea di poter leggere qualche articolo sul portale del sito che tratta di acquariofilia dolce o marina, discus, caridine,ecc.

 

Nel caso delle malattie vedi che il neofita dopo aver condotto la vasca senza nessuna cognizione di base ed aver stressato i propri pesci con una conduzione del proprio acquario da lager

posta foto di pesci che sono più morti che vivi e tu ti trovi impossibilitato ad aiutarlo.

Il risultato è che dopo qualche mese il neofita appende il chiodo, sistemando la vasca in soffitta.

 

Questo comporta che la nostra passione in questi anni si mantiene come numero di appasionati su livelli di hobby di nicchia o quasi.

I livello dei siti italiani che trattano acquariofilia sono di un livello alto, ma ciò non basta.

Anche se in questi ultimi anni aziende ed associazioni del settore  hanno investito in manifestazioni ed eventi avvicinando migliaia di visatori ed appasionati come http://www.napoliaquatica.com

ma se questi migliaia di appasionati (semi) non vengono irrigati e coltivati saranno destinati a marcire.

Modificato da oannes
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io ti rispondo con un altra domanda perchè si è passati per le dosi del flagyl da 1 pasticca ogni 50 ad una ogni 20 25l?

tre motivi penso siano chiari l'evoluzione del parassita, la farmacoresistenza e l'altro è proprio quello che hai detto tu l'ossidazione e la fotosensibilità nn per altro sui forum si consiglia sempre di agire a luci spente, molte volte qui o su altri forum viene sempre sottolineato che in vasche arredate ci vogliono dosi abnormi affinchè il medicinale faccia il suo effetto..mentre sui fogli illustrativi dei medicinali ad uso animale come quelli che hai citato dovrebbero sottolineare che sono farmaci fotosensibili, come  si fà del resto anche sugli antibiotici  ad uso umano come la tetraciclina o i sulfamidici..se nn viene citato sui libri dovrebbero farlo ormai quello di Untergasser è vecchio ma è sempre un must

 

 

Salve Carmine

premetto che occorre fare distinzione tra trattamenti fatti in un acquario o in un laghetto o in vasche di acquacultura.

Spesso qualche autore di libri che tratta malattie dei pesci di acquario con le relative terapie e trattamenti, da per scontato che l'acquariofilo, che vuole affrontare nel suo acquario abbia almeno una conoscenza di base sull'abc dell'acquariofilia.

Quindi l'eliminazione del carbone attivo, lo spegnere le luci ed a seconda la patologia innalzare la temperatura è la base per affrontare una malattia in un acquario.

A maggior ragione se l'autore è un tedesco e si rivolge ai suoi conterranei, dove la lettura di libri e riviste per un acquariofilo medio è normale.

Mi spiace scriverlo ma qui da noi in italia l'ignoranza è regina, lo è la dimostrazione che in circolazione allo stato attuale in italia abbiamo solo una rivista in edicola, una in qualche negozio affiliato, ed un ottima rivista online http://www.aquariophylia.it

(colgo l'occasione a chi non ancora lo ha fatto di iscriversi gratuitamente).

Il risultato è che molti appassionati quando comprano un acquario entusiasti di aver visto coloratissimi pesci, non gli viene ne l'idea ne gli viene suggerito di comprare un libro sull'acquariofilia.

Aziende leader del settore pubblicano dei libretti sulle basi dell'acquariofilia, ma spesso rimangono impolverati nei negozi.

Quindi l'unica fonte dove poter ricevere notizie ed informazioni rimane il negoziante specializzato ed i siti online, per essere precisi i forum.

Si  perchè il nostro acquariofilo medio italiano non gli bazzica l'idea di poter leggere qualche articolo sul portale del sito che tratta di acquariofilia dolce o marina, discus, caridine,ecc.

 

Nel caso delle malattie vedi che il neofita dopo aver condotto la vasca senza nessuna cognizione di base ed aver stressato i propri pesci con una conduzione del proprio acquario da lager

posta foto di pesci che sono più morti che vivi e tu ti trovi impossibilitato ad aiutarlo.

Il risultato è che dopo qualche mese il neofita appende il chiodo, sistemando la vasca in soffitta.

 

Questo comporta che la nostra passione in questi anni si mantiene come numero di appasionati su livelli di hobby di nicchia o quasi.

I livello dei siti italiani che trattano acquariofilia sono di un livello alto, ma ciò non basta.

Anche se in questi ultimi anni aziende ed associazioni del settore  hanno investito in manifestazioni ed eventi avvicinando migliaia di visatori ed appasionati come http://www.napoliaquatica.com

ma se questi migliaia di appasionati (semi) non vengono irrigati e coltivati saranno destinati a marcire.

vi quoto entrambi perchè è proprio come la penso anche io!

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  • Risposte

    • Gattosilvestro
      Con la scusa vi mostra la coppia 😁
    • Gattosilvestro
      Allora spiego un po meglio la situazione  comprai 2anni fa circa 3 discus gia grandi di cui si era gia formata una coppia  li separai in acquario di comunita e anda tutto bene i piccoli dischi sono arrivati alla grandezza di un centesimo€ spostati in altra vasca piano piano sono morti tutti.decido di prendere un cubo solo per la coppia laddove hanno continuato a deporre moltissime volte ma senza risultati poi ho pensato di cambiare maschio (quello attuale) e depongono 1 volta a settimana dopo un po di mesi spoto tutto in acquari di comunita separati cn una reta e la trafila continua senza esito positivo  ora invece avendo a diposizione un 30o litri li ho spostati li dove la trafila continua puntuale ogni 7/10gg  stavo pensando di ricambiare maschio dato che con quello 1 volta era andata a buon fine  poi qualcuno sa dirmi che valori devo usare per far riposare la femmina che credo si stremata dalle continue covate spero do essere stato chioro e di non essermi dilungato saluti
    • tatore
      Ciao, le uova bianche no, sono già andate. Una coppia esperta le elimina selettivamente, per evitare che ife e miceti si propaghino sulle uova vicine, le altre ancora è presto per dirlo. Ancora qualche giorno e vedrai. Se le stanno a ventilare comunque stanno a fare prove tecniche. I valori sono ottimali. Le premesse ci sono tutte comunque. L'embrione cresce abbastanza velocemente quindi dovresti vedere a breve il punto nero dentro le uova. Le non fecondate imbiancano quasi subito.
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