Sin dagli albori dell’acquariologia, la riproduzione del Discus è stata considerata una chimera, un obiettivo da raggiungere. Attualmente invece la stessa è forse un passaggio quasi “obbligato” e di più semplice realizzazione, attraverso il quale l’hobbysta ed appassionato di questo Ciclide deve passare. Le tecniche e le informazioni attuali hanno semplificato tantissimo il processo riproduttivo di questa specie ittica, però non mancano ostacoli che tuttora causano non poche noie a coloro che si cimentano in questa impresa, e spesso sono motivo di rinuncia. La minaccia più grande che ad oggi ha un’eco mondiale è di stampo patologico, parliamo di Dattilogirosi e Girodattilosi, comunemente denominati “vermi branchiali”( Gill flukes o trematodi branchiali), i quali riescono a catalizzare l’attenzione anche dei più noti ed esperti allevatori, perché spesso flagello per intere avannotterie.

Si è parlato tanto circa questi vermi, con tantissime varianti e proposte di trattamento esplicitando i vari principi attivi utilizzati e loro dosaggio; qualcuno addirittura afferma che prima di cominciare una riproduzione sarebbe utile “pulire” la coppia, termine poco tecnico, intendendo con questa procedura, il fatto stesso di sottoporre la coppia ad una terapia a mio parere molto invasiva. L’oggetto di maggiore interesse e preoccupazione resta la Dattilogirosi (Dactylogyrus) perché i parassiti, dotati di quattro uncini e soprattutto perché ovipari, con un tasso riproduttivo veramente elevato; nella foto al microscopio (in basso) si nota proprio quanto siano fastidiosi questi vermi una volta “aggrappati” alla branchia dell’ospite.

Tristemente noto il dato empirico  che un discus può arrivare ad avere nelle proprie branchie addirittura fino a 1000 di questi vermi, e che un verme ha un potere riproduttivo di circa 100 uova al giorno, quindi in una vasca popolata entro i limiti ci possono essere anche un milione di uova. Questi dati mettono paura anche perché il verme in questione attacca anche gli avannotti, uccidendo e decimando gli stessi a partire dal quindicesimo giorno di nuoto libero con massimo successo – purtroppo non per gli avannotti – nella terza settimana di nuoto libero, periodo noto come “sindrome della terza settimana”, e che corrisponde con lo sviluppo morfologico delle lamelle branchiali.

A questo punto la domanda è d’obbligo, ma

perché gli avannotti vengono sistematicamente attaccati anch’essi da questi vermi?

Non è un fattore genetico/ereditario, ma si è constatato che il passaggio di questi vermi avviene attraverso la mucosa secreta dai genitori, molto utile ai fini della crescita per gli avannotti nella primissima fase di nuoto. Ed è per questo che praticamente le larve crescono assieme a questi vermi, i quali stazionano all’interno delle loro branchie cominciando il loro veloce processo riproduttivo, e siccome le difese immunitarie degli avannotti sono ancora troppo basse, la presenza di questi vermi, che porta al soffocamento, è letale. Ricollegandoci a quanto detto prima, questo è il motivo che scatena l’utilizzo di medicinali molto invasivi per effettuare terapie che vengono raggruppate nella categoria prevenzione, di cui molti sono scettici. Forse chi della riproduzione e allevamento del discus ne fa il proprio mestiere deve ricorrere a tali sistemi, perché altrimenti tali perdite danneggiano non poco il bilancio annuale, ma chi sceglie la riproduzione come ulteriore fase di sviluppo del proprio hobby, allora può considerare di applicare i vecchi sistemi ancorati alle tradizioni acquariologiche di sempre, che trovano riscontro per il 60%, volendo azzardare una percentuale. Si consiglia di cambiare molta acqua con valori stabili – per quanto possibile – durante tutta la riproduzione, di sifonare almeno una volta al giorno il fondo, visto che le uova/cisti prodotte/i da questi vermi stazionano proprio sul fondo, e di far nutrire gli avannotti per un massimo di quindici giorni della mucosa dei genitori, questo per scongiurare il più possibile l’arrivo della “sindrome della terza settimana”.

 

GIRODATTILOSI

PATOGENO:

  • Famiglia: Gyrodactylidae
  • Genere: Gyrodactylus (Fasciola della pelle)

RIPRODUZIONE E MORFOLOGIA:

Il patogeno presenta un corpo allungato ed è dotato di due uncini (OPISTHAPTOR) per attaccarsi all’ospite. Sono VIVIPARI.

LOCALIZZAZIONE:

  • Cute e branchie sono molto sensibili gli avannotti.

SINTOMI:

Lesioni cutanee, iperproduzione di muco, sfregamento del pesce e respiro monobranchiale.

PROPOSTE DI TRATTAMENTO:

  • 1)    Triclorfon  (NEGUVON)

Soluzione: 1 gr su 1 litro d’acqua.

 

Dosaggio: 1 ml di soluzione per litro d’acqua per 3 giorni.

  • 2)    Formalina (principio attivo)

Dosaggio bagno breve: 2-4 ml su 10 litri d’acqua per 20 minuti

 

Dosaggio bagno prolungato: per 12 ore circa, 8-10 ml su 100 litri.

 

Un trattamento è più che sufficiente visto che il Gyrodactylus è viviparo.

  • 3)     Consigliato anche il Praziquantel principio attivo  TREMAZOL della Sera.

Possibile terapia sia in vasca come bagno prolungato sia in un contenitore come bagno breve. Dosaggio consigliato sul foglio illustrativo.

 

 

 

 

 

 

 

 

DATTILOGIROSI

 

PATOGENO:

  • Famiglia: Dactylogyridae
  • Genere: Dactylogyrus ( Fasciola delle branchie)

RIPRODUZIONE E MORFOLOGIA:

Il patogeno presenta un corpo allungato ed è dotato di quattro uncini (OPISTHAPTOR) e quattro occhi per attaccarsi all’ospite. Sono OVIPARI ed hanno un tasso di riproduzione molto elevato, queste uova cadono e si poggiano sul fondo schiudendosi in un intervallo di tempo racchiuso tra 2-3 giorni. L’infestazione in vasca può essere totale. Questi parassiti sono obbligati, nel senso che per vivere hanno bisogno dell’ospite, quindi se l’infestazione in vasca è elevata si possono togliere tutti i pesci e i Dactylogyrus dovrebbero morire quasi tutti in breve tempo. L’estinzione in vasca, arredata soprattutto, potrebbe risultare praticamente impossibile, perché alcune cisti a causa della non idoneità dei parametri chimico-fisici potrebbero non schiudersi nei tempi considerati.  Gli adulti possono vivere senza l’ospite  fino a 6 giorni.

LOCALIZZAZIONE:

  • Soprattutto branchie, sono molto sensibili gli avannotti.

SINTOMI:

  • Respiro affannoso e monobranchiale, cambio colore e inappetenza.

PROPOSTE DI TRATTAMENTO:

  • 1)      Triclorfon  (NEGUVON)

Dosaggio: vedi Gyrodactylus.

 

  • 2)      Flubendazolo 5%  (FLUBENVET)

Dosaggio: 200 mg di Flubenol 5% (non di principio attivo) per 3/5 giorni.

L’utilizzo di questo antiparassitario dovrebbe eliminare anche le uova dei Dactylogyrus

 

ma personalmente lo sconsiglio.

  • 3)      Formalina (principio attivo)

Dosaggio: vedi Gyrodactylus.

Note: A concentrazione nell’aria superiori a 0.1 ppm può irritare per inalazione le mucose e gli occhi. L’ingestione o l’esposizione a quantità consistenti sono potenzialmente letali.

  • 4)   Consigliato anche il Praziquantel principio attivo del prodotto TREMAZOL della Sera.

Possibile terapia sia in vasca come bagno prolungato sia in un contenitore come bagno breve. Dosaggio consigliato sul foglio illustrativo.

Considerazioni da prendere molto seriamente: la differenza sostanziale tra il Gyrodactylus ed il Dactylogyrus risiede negli espedienti di sopravvivenza che contraddistinguono i due trematodi. Se il Gyrodactylus, viviparo, può essere facilmente debellato con un solo trattamento, perché viviparo, il Dactylogyrus ha adottato la tecnica di preservazione delle cisti, ben diverse dalle uova, che possono rimanere silenti finché le condizioni chimico-fisiche dell’acqua non si ripresentano favorevoli. 

Questo comporta per la sopravvivenza della progenie parassitaria un enorme vantaggio, perché usa come ospiti tutti gli animali che dal fondo raggiungono il centro vasca o il contatto con i discus. Ma gli stessi discus, che mangiano beccando direttamente sul fondo, non faticheranno a ricreare il ciclo, infestando nuovamente pesci  e vasche, lì dove le condizioni sono favorevoli per la loro indiscriminata riproduzione.

Video realizzato da Antonio ferrara, Acqua-planet di Marano

 

Testo: Gianmaria Luvino aka sul forum Jamy Diamond

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