Un vero contraccolpo per chi è abituato a guardare sempre ‘fuori’ per aggiudicarsi pesci da sogno (o semplicemente sognare “bei discus”) arriva proprio da Lainate, e i riconoscimenti a queste capacità di selezione allevamento e qualità arrivano dal Giappone e non solo. Buffo, no? Ma è così. Mentre noi semplici appassionati continuiamo ad aspettare da altre parti del mondo quello che in concentrazione eccellente abbiamo alle porte di Milano. Finalmente siamo stati lì! Dieci, cento, mille o diecimila vasche e pesci..non importava più alla fine, tanto era lo stupore degli astanti che mai avevano visto la meta da favola in quel di Lainate, SG Discuscoltura (o per noi semplicemente SGdiscus), che apre le porte senza riserve a tutti gli appassionati intervenuti all’invito del DiscusClub 2.0. In primis io, che non avevo mai visto l’impianto dal vivo, ma lo conoscevo solo virtualmente, aperta la porta che separava l’ufficio/reception dall'”operativo”, sono rimasto letteralmente senza fiato! Scaffalature che formavano corridoi di vasche a perdita d’occhio, e dovunque ti giravi non potevi non rimanere colpito dagli esemplari belli di qualità eccellente. Non ho l’occhio per “giudicare”, ma posso dire con estrema certezza che quello che si vede normalmente è un mix di qualità mentre quello che si è visto il 7 novembre era a tutti gli effetti la raccolta di un seminato speciale, nutrito da passione, competenza e professionalità a milioni di pixel. Ore 10:45 ingresso in serra; si posano le digitali e si visita a gruppi la serra, un gruppetto può accedere al piano superiore, avannotteria, un altro gruppo può rimanere al piano terra nell’eden delle coppie ed esemplari subadulti. Aspetto il mio turno e intanto “rubo” il più possibile con gli occhi, per poter successivamente elaborare ed esprimermi esattamente come sto facendo. Nessuna ‘porta chiusa’, nessun segreto quindi, tutto operativo e visitabile. Questo particolare fa già la differenza, e quando arriva il mio turno non ci capisco più niente. Le coppie erano solennemente in frega, alcune deponevano davanti ai nostri occhi, altre si corteggiavano, altre ancora in stallo ma sottolineo che per ogni varietà sono presenti in serra molte coppie, e non c’era tra gli esemplari un particolare fuori posto.

E’ tutto talmente chiaro, che le domande erano superflue, ma volendo approfittare della disponibilità dei patron ho avuto modo di chedere qualcosa sulle selezioni, sui pezzi forti ecc… e ho capito che, se dal lato visitatore appare tutto molto bello, facile e chiaro, lato-gestore è tutto molto più complesso e macchinoso, e solo la conoscenza e la cultura può salvare da errori grossolani. Se la passione poi davvero c’è allora ci si misura volentieri con gli appassionati, parte finale di questo impegno immane, ma non per importanza. Cosa evitare, chiedo?

  • La deriva genetica
  • L’accoppiamento ad oltranza di livree incompatibili per avere animali da commercializzare.
  • La commercializzazione di esemplari che hanno un ‘pedigree’ incerto e vacillante

La deriva genetica (mi spiega Antonello Greco) è effetto dell’incrocio di esemplari facenti parte della stessa linea, anche se non consanguinei, nello stesso allevamento, che, per quanto evitato l’inbreeding alla fine necessario, porta gli ultimi commerciabili F (filiali) ad una ‘stanchezza’ che si palesa in vari modi: salute cagionevole, tratti fenotipici deboli, sterilità, impossibilità di riprendere la linea. Sempre Antonello spiega (ma diventa chiaro grazie alle sue spiegazioni precedenti) che quando è necessario il rinsanguamento è un pò come ricominciare dall’ignoto, ma è necessario correre questi rischi per offrire bellezza e colore. Andrea Sassi successivamente precisa che il loro lavoro di ricerca continua è sostenuto anche dai viaggi e dai concorsi ( che non sono finalizzati al puro piacere di portarsi un premio a casa), perché solo la ricerca degli esemplari ‘papabili’ a continuare un discorso di linea può appunto far evitare ‘stop’ nella progenie, e più sono le coppie nonconsanguinee e della stessa varietà, e più lontano si tiene il problema che chiaramente un professionista competente cerca di eludere.

Video di Emanuele

Nella serra sono presenti varietà pluripremiate, varietà commerciali molto belle (le più belle non solo in Italia) e una sorta di selezione di esemplari che rappresentano una fase di una ricerca non ancora finita su un determinato fenotipo che potrebbe diventare varietà, e, mentre sovente nessun allevatore limita la vendita, i Signori di Lainate considerano questi esemplari ‘i gioielli’ di un prossimo futuro, che non venderebbero mai, ma ce li hanno mostrati. Alcune foto degli avannotti, futuri esemplari destinati a viaggiare (ci auguriamo) anche per le regioni italiane.

Questi non-segreti fanno di SG Discus un’azienda che non stanca il continuo pellegrinare dei discussofili, perché in continuo aggiornamento, in costante ricerca, un continuo viaggiare e investire. Questo lo ha spiegato davanti alle vasche con esemplari che portano sulla livrea colori e linee che sembravano gli spartiti che Andrea ed Antonello leggevano per descrivere queste note di genetica e saggezza non comuni. Un sistema centralizzato di riscaldamento e aria a compressione su un pianerottolo al primo piano lasciava stupiti tutti. Le vasche possono descrivere tutto il resto.

L’avannotteria e uno dei mille corridoi che suddividevano le alte scaffalature piene di…sogni.

Questa è solo una parte del reportage sulla nostra visita a Lainate, ospiti di SG Discuscoltura, volevo iniziare immediatamente il percorso descrittivo perché mi era necessario suggellare i momenti importanti della vita da acquariofilo. Ci tengo anche a precisare che, anche se le foto e l’articolo l’ho confezionati io, hanno partecipato:

  • Margherita Manarin (foto)
  • Marcel Damian (foto) Titi nel forum
  • Andrea Sassi (SG Discuscoltura)
  • Maurizio Bassi (Maury6263 nel forum)

Salvo Franchina


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