Finalmente mi trovo a parlare di questo annuale strepitoso, ormai alla seconda edizione (secondo anno), che il nostro Heiko Bleher ha deciso di affiancare alle sue monografie Bleher’s Discus volume 1 e Bleher’s Discus Volume 2, suffragando il contenuto con aggiornamenti ma che spaziano e censiscono nuovi loricaridi, nuove specie, nuove spedizioni, tempi e risultati di spedizioni di ricerca e tanto, tanto altro.

Approfittando di questi giorni di vacanza, mi son portato i due DiscusBook, e mi rendo conto che Heiko Bleher è tutto tranne che banale. Il contenuto anche di questo secondo volume non smentisce ma continua il suo lavoro di scoperta e classificazione per areali di loricaridi, che descrive ampiamente.

loricaridi

Venezuela, Brasile, Colombia, Perù, le sue opere di censimento non conoscono limiti, né nella quantità di specie, né nella descrizione minuziosa delle particolarità, e ci rendiamo sempre più conto che non ci sono ancora limiti alla biodiversità, per quanto minacciata. Sembra quasi un messaggio di speranza, ma è meglio interpretarla come missione, e impariamo davvero a reagire davanti a scempi, e rispettare quello che arriva fino alle nostre vasche. Interessante notare che, come lo Xingù è un areale celebre per i discus gialli (normalmente S. haraldi), anche i loricaridi sembrano non voler tradire questa peculiarità cromatica:

loricaridi xingu

Lasciando i loricaridi non mancano le descrizioni delle popolazioni autoctone (umane), usi e costumi, alimentazione e abitudini, religione e paesaggi, e foto davvero strepitose anche sulla biodiversità ad un palmo (o 10 mt dal suolo) dai vicini specchi acquatici, per lo più disseminati dovunque.

biodiversita

Non mancano articoli scritti da appassionati autentici conosciuti per la loro devozione all’hobby, e a tal proposito non poteva mancare un articolo firmato Andrzej Nowicki, ormai consacrato dalla sua abilità dimostrata nel saper riprodurre gli heckel (S. discus) in purezza, tanto che alcuni trovano impossibile questa bellissima esperienza, e confutano altre strambe ipotesi. Io sono molto fiero di poter leggere di lui e della sua bellissima esperienza, che ha condiviso col popolo del web e adesso, usando il canale Aquapress, definitivamente immortalato:

heckel

(S. discus) A destra, la femmina, scura. A sinistra il maschio.

Un altro articolo degno di menzione, sull’alimentazione e sulla descrizione passo passo della realizzazione di un pastone ideale, è firmato da Michael Schoenefeld, ben fatto, ben descritto, foto eccezionali (caratteristica delle pubblicazioni Aquapress-Bleher).

Volevamo saltare il capitolo discus? No, ovviamente. Parla e descrive i discus e le varianti del Lago Amanhà, principalmente Green, sfata luoghi comuni su areali che MAI hanno visto un discus, descrive (molto interessante) alcune ipotesi fotografate di ibridi naturali Blue-Green:

green ibridi

Concludo con un discorso che sta a cuore a tanti, la tassonomia: errori di classificazione, anche qui luoghi comuni e studi spuntati dal nulla, che Heiko riporta e smentisce dove c’è da smentire, corregge e conferma correttamente sulla base di studi bio-molecolari. Pertanto inequivocabili. Heiko un pò noto che si diverte come il gatto con il topo, anche perché conoscendo la portata dei suoi studi, per arrivare a dire quello che dice ha un macigno di studi che lo sostengono che non sono ipotetici o dogmatici, ma oggettivi, effettivi e firmati.

Io dico: 144 pagine da sfogliare, leggere, tenere sempre a portata di mano perché davvero spendere 20 euro per un libro così ben fatto oggi per chi ha sete di sapere è un obbligo- Ma anche per chi ha la presunzione di sapere. Biotopi, come concepirli, e la logica che ci deve necessariamente accompagnare nella scelta dei materiali. Dieci e lode, per il secondo anno consecutivo, a Heiko Bleher.

Salvo Franchina

Lo potete trovare sul sito ufficiale di Aquapress-Bleher, in lingua inglese.

 


 

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