Gennaro Nuzzo – DM farm: le mie impressioni

Testi di Gianmaria Luvino, foto di Salvo Franchina, Gennaro Nuzzo, Marcel Damian

Sull’onda dell’editoriale scritto da Salvo Franchina (aka tatore su DC 2.0) circa la DM farm di Gennaro Nuzzo, mi piacerebbe poter scrivere le impressioni che ho avuto dopo un pomeriggio trascorso in questa acquacoltura. Potevo chiamarla discuscoltura, invece ho preferito utilizzare un termine più generico perché nella farm di Gennaro non presenziavano solo discus (sicuramente il reparto più sviluppato in termini di spazio) ma Betta (veramente molto belli), colture di cibo vivo (dafnia, artemia, vermi, fitoplancton) e soprattutto caridine.

Ecco come si presentava l’ingresso della tenuta: Eichornia crassipes fiorita”][/caption]

Tinozze di fitoplancton

Tanto per cominciare vi anticipo che Gennaro ha dedicato  interamente una stanza a questi invertebrati che dimoravano nelle sue vasche, le quali mostravano una gamma di colori da far invidia anche ai più bei discus.

Alcuni esemplari dei sui Betta…quelli disponibili agli scatti   Prima di scrivere quest’editoriale, ho fatto un patto con me stesso, non voglio che quest’articolo diventi una slideshow, ovviamente non mancheranno le foto, ma vorrei puntare sulla forza della parola per descrivere la DM farm da un punto di vista tecnico e gestionale. L’idea sarebbe quella di riportare e illustrare, nei limiti perché ogni allevatore custodisce gelosamente i suoi segreti, la grandezza delle vasche – accrescimento, deposizione e riproduzione – , la frequenza dei cambi, il sistema di filtraggio, tempi di crescita e frequenza e tipologia di alimentazione. Cercare così di creare una sorta di scambio culturale per poter dare la possibilità a chi vuole imparare, di capire la sostanziale differenza che intercorre tra un appassionato, un allevatore amatoriale e un allevatore professionale. Comincerei subito con le descrizioni, ma siccome ho avuto il piacere di conoscere Gennaro, vorrei spendere due parole soffermandomi sulla persona e sull’esperto nonchè appassionato. Quello che più mi ha stupito è stata l’accoglienza, sembrava quasi come se ci conoscevamo da una vita, per me era la prima volta che incontravo Gennaro, eppure la sua semplicità trasmetteva la sensazione che quello sarebbe stato un pomeriggio fantastico. Ci ha accolti nel suo ufficio, pieno di libri e microscopi professionali. E da li ho immediatamente capito che stavamo parlando con una persona che difficilmente si ferma alle tante parole che si leggono in giro sulle comuni riviste e sul virtuale, ma con un esperto con la “E” maiuscola che si pone un obiettivo e lo raggiunge attraverso lo studio e la passione. Non vi nascondo che all’inizio ero un pò timido, ma in quei momenti nella mia mente scorrevano tantissime domande e per non disturbare troppo e abusare della bontà di Gennaro, mi sono limitato a fare poche domande con l’obiettivo di ritornare in quel magnifico ambiente. Nel frattempo lui ci deliziava raccontando il suo ingresso nel mondo dell’acquariofilia, i primi esemplari e le prime riproduzioni, il tutto è durato solo un’ora e mezza, questo per farvi capire quanta esperienza ha alle spalle Gennaro Nuzzo e sarebbe troppo riduttivo scriverlo qui in poche righe; magari scriveremo un altro editoriale: “la nascita e la storia della DM farm”. Scusate, ma ritengo la scrittura un mezzo moderno, attuale e inconfutabile. Come promesso, cercherò di illustrarvi – se riesco – tutto ciò che sta alle spalle della DM farm, la parte gestionale intesa tecnicamente e quanta “fatica” ci vuole per raggiungere veri obiettivi. La serra consta di un volume d’acqua di 20000 litri circa, vengono utilzzati i “classici” cubi da 100 litri per la riproduzione, diversi acquari di forma rettangolare da 100 e 200 litri per l’accrescimento  – avendo così grandezze diverse a seconda della crescita dei discus – e un tipo di filtraggio centralizzato per ogni impianto;  il tutto riscaldato utilizzando termoriscaldatori nei vari impianti centralizzati che assieme alla coibentazione delle stanze, fa si che l’ambiente abbia un alto potere termico. Questo è il telaio che sta alla base della farm di Gennaro, ma non è tutto, anzi, l’importanza come noi tutti sappiamo riguarda soprattutto i cambi d’acqua e l’alimentazione. Non ci sono segreti, cambi d’acqua del 30% ogni due giorni con acqua tenera (240 µS/cm) a tutte le vasche e un tipo di alimentazione molto varia: secco (vari granulati e qualche liofilizzato), umido e cibo vivo (da lui stesso prodotto) con una somministrazione di almeno 3 – 4 volte al dì. Fino a qui rientrava tutto nella norma, ma sapevo che Gennaro era andato a fondo studiando l’aspetto legato  alla crescita dei discus sintetizzando tutto in un grafico che davvero rende l’idea di quanta professionailtà c’è alle spalle.

La crescita ottimale per un discus è di  circa 3 cm al mese, ma in un allevamento amatoriale è ottimale anche una crescita di circa 2 cm al mese
. Sul grafico vengono riportati dei valori anche più alti, ma personalmente ritengo che è possibile raggiungerli soltanto con l’utilizzo di sostanze che poco hanno a che fare con una crescita uniforme e “normale”. Abbiamo avuto modo di leggere e vedere, nel topic di Alvar_Hanso, alcuni esemplari Rosso Turchesi (non Turchesi Rossi la differenza è sostanziale) in vasche arredate a mò di biotopo e l’impatto è stato a dir poco sorprendente, esemplari che mostrano un rosso vivo e acceso. Rosso Turchesi di questo calibro non si vedono da tempo, ma oltre al rosso carico,  si rivede l’anello nero che sembrava essersi estinto. Solo per questo voglio ringraziare Gennaro, perché si può notare palesemente come ci sia stata la “mano selvatica” e quindi un punto di partenza,  prescindendo da alcuni esemplari che si vedono in giro che hanno sicuramente un pattern quasi disegnato ad olio, ma non hanno caratteristiche estetiche che ci rimandano ai veri Rosso Turchesi.  In quella serra tutto è pianificato, qualsiasi incrocio, a testimonianza del fatto che per raggiungere una stabilità “genetica” si deve conoscere bene il punto di partenza e come intervenire per modificare alcuni aspetti estetici e poter documentare passo passo una generazione filiale dal punto di vista puramente genetico. È ovvio che la DM farm non è solo Rosso Turchesi, ma dalle foto potete notare come sta virando l’evoluzione dei discus di Gennaro. Non voglio dilungarmi ulteriormente, anche se ci sarebbe veramente tanto da scrivere, però è la prima volta che noto tanta professionalità concreta, voglia di migliorare e studiare ogni minimo aspetto legato alla gestione dei discus. Mi congratulo con Gennaro e lo ringrazio per avermi dato l’opportunità di vivere per qualche ora il suo mondo Acquatico.  

 

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