Ricercatori in Italia suggeriscono che uno dei principali limiti delle forme spazialmente esplicite di conservazione marina, come le Aree marine protette (AMP), è che non possono proteggere queste zone da minaccie importanti, come le modifiche e i cambiamenti della costa nei regimi idrodinamici e sedimentari o la diffusione di specie esotiche. Le specie estranee, in particolare l’alga verde Caulerpa racemosa, hanno invaso il Mar Mediterraneo e altre AMP e hanno avuto un impatto significativo sulle abitudini alimentari di specie demersali, colpendo di conseguenza le popolazioni di pesci. Lo studio, presentato sulla rivista PLoS ONE, è stato in parte finanziato dal progetto PERSEUS (“Policy-oriented marine environmental research in the southern European seas”), che ha ricevuto quasi 13 milioni di euro nell’ambito del Tema “Ambiente” del Settimo programma quadro (7° PQ) dell’UE.

Caulerpa racemosa  © http://www.cap-recifal.com/

Coordinati dall’Università del Salento e dal CoNISMa in Italia, i ricercatori hanno studiato le coste lungo il Mar Ionio settentrionale nel sud-est dell’Italia per valutare la presenza e l’importanza dell’interazione tra le alghe invasive e la specie endemica del sarago maggiore (Diplodus sargus). Hanno scoperto che il sarago mangia la C. racemosa e a sua volta accumula alcaloide caulerpina in molti dei suoi tessuti.

 Caulerpa racemosa © http://www.utahreefs.com/

“Il rapporto tra i meccanismi subcellulari dei metaboliti dell’alga e gli effetti indiretti sulla biodiversità marina sono stati raramente studiati,” scrivono gli autori nell’articolo. “Alla luce dei risultati ottenuti, questo studio aveva lo scopo di studiare gli effetti di una interazione trofica nuova, misurando le risposte tossicologiche a diversi livelli biochimici e fisiologici negli organismi viventi in ambienti invasi e non invasi. Coniugando chimica organica, ecotossicologia ed ecologia, questo studio cerca di chiarire il potenziale impatto della C. racemosa sul D. sargus, fornendo nuove informazioni sui meccanismi cellulari attraverso i quali le invasioni biologiche possono influenzare la biodiversità e, quindi, l’efficacia dei regimi di protezione.”

Caulerpa taxifolia © DiscusClub.net

Il team ha identificato 11 principali elementi alimentari nello stomaco del sarago e la C. racemosa è risultata l’elemento più importante in termini di frequenza e di relativo rilievo nel pesce. I ricercatori hanno osservato anche un’interazione negativa tra le specie invadenti e quelle indigene, in particolare in termini di come la disponibilità o la qualità delle sostanze nutritive, del cibo e delle risorse fisiche cambiano.

Caulerpa taxifolia © Discusclub.net

“La Caulerpa racemosa è diventato uno dei principali alimenti nella dieta di questa importante specie di pesce,” scrivono. “Qui confermiamo la frequente presenza di alghe invadenti nel contenuto dello stomaco del pesce con il concomitante accumulo nei tessuti del pesce di caulerpina. Il passaggio da una dieta composta da animali e piante a una dieta basata principalmente sull’alga invadente potrebbe influenzare le proprietà organolettiche e la qualità nutriente di questa risorsa ittica importante dal punto di visa economico. Il valore nutrizionale, il gusto e il sapore del filetto del pesce infatti, dipendono sia dalla quantità di grassi e dalla composizione degli acidi grassi che dagli amino acidi del muscolo che sono tutti fortemente influenzati dalla dieta.”

Per maggiori informazioni, visitare:

Università del Salento:
http://www.unisalento.it/web/guest/home_page

PLoS ONE:
http://www.plosone.org/home.action